Il pensiero critico, meglio noto come critical thinking, è oggi tra le capacità più richieste ed apprezzate in ambito professionale. Avere critical thinking aiuta a comprendere i propri punti di forza, favorendo lo sviluppo del proprio talento, affinché questi possano essere utilizzati al meglio nella ricerca del lavoro.
In un mondo del lavoro, oggi, sempre più in evoluzione e competitivo, le aziende, nella valutazione del profilo di un candidato, non guardano soltanto le hard skills, ovvero le competenze tecniche apprese durante il percorso formativo e professionale, ma sono alla ricerca anche delle soft skills, cioè le competenze trasversali.
Le soft skills sono quelle competenze che l’individuo acquisisce attraverso le proprie esperienze personali, che vanno oltre le sole competenze professionali. Sono, appunto, quelle particolari competenze che appartengono alla sfera non-cognitiva, legate a predisposizioni personali, caratteriali e attitudinali. A seguito dei cambiamenti che stiamo vivendo, le soft skills saranno sempre più richieste e risulteranno fondamentali per tenere il passo nel mercato del lavoro.
Nell’approfondimento “Future Job 2020”, pubblicato dal World Economic Forum, viene messo in evidenza quanto, in misura sempre maggiore, le aziende chiederanno candidati con capacità di apprendimento che vanno oltre il semplice titolo di studio.
L’importanza del pensiero critico
Il pensiero critico permette ad una persona di riflettere e prendere decisioni, analizzando dati e informazioni, valutando gli stessi e traendo conclusioni oggettive. Sulla base degli studi del pedagogista Robert Ennis, il critical thinking si articola su tre strategie: la capacità di riflettere, senza affidarsi a giudizi impulsivi, la capacità di motivare, ovvero farsi e fare domande, e la capacità di cercare alternative, analizzando le soluzioni possibili per il raggiungimento del risultato.
Dunque, il pensiero critico è un pensiero razionale e riflessivo. Comporta analisi, ragionamento, valutazione e comunicazione. La sua importanza si basa, prima di tutto, sulla capacità di valutare sé stessi, al fine di poter individuare i propri punti deboli ed i propri punti di forza.
In questo modo è possibile comprendere quali siano le proprie attitudini, cioè verso cosa si è più portati. In ambito lavorativo aiuta, pertanto, a comprendere quale sia il percorso migliore da intraprendere e quali siano le competenze da mettere in risalto nel curriculum o nel corso di un colloquio.
Applicare il pensiero critico nello sviluppo del proprio talento e nella vita professionale
Riuscire ad applicare il pensiero critico aiuta non solo nello sviluppo e nella cura del proprio talento, ma anche nella sfera lavorativa. Nel lavoro questa soft skill è di estrema importanza in quanto strettamente legata al decision marketing e al problem solving.
In ambito professionale il pensiero critico può a sua volta essere misurato in 4 fasi:
- eseguire, si eseguono le istruzioni ricevute (es.un progetto che è stato assegnato), viene messo in atto un ragionamento verbale, un processo decisionale e la risoluzione di problemi;
- sintetizzare, mettere in ordine una serie di informazioni, ovvero capire cosa è importante;
- suggerire, incidere in modo attivo nel processo, dando un contributo personale;
- generare, proporre una nuova idea.
È importante, dunque, per il datore di lavoro o per il manager saper individuare e valutare la presenza di questa skill e formare i propri dipendenti o il proprio team per svilupparla. Nel mondo del lavoro è possibile ricorrere a programmi di career coaching, affinché una persona o un manager o un team, vengano guidati nell’applicazione del pensiero critico nella valutazione della propria carriera.
Come sviluppare il pensiero critico per migliorare la propria vita professionale e personale
Il critical thinking è, oggi, una capacità molto richiesta, ma non è affatto una abilità innata. Può senza dubbio essere allenata e sviluppata nel tempo con determinazione e costanza. Negli adulti affinare il pensiero critico può risultare a volte più difficile, dal momento che il carattere è già formato e inevitabilmente condizionato da abitudini o pregiudizi.
La sfida nello sviluppo del pensiero critico è proprio andare oltre i pregiudizi, tenere sotto controllo le intuizioni, non fermarsi alla superficie delle cose o alla loro rappresentazione più semplicistica.
La strategia da seguire per allenare questa capacità e migliorare la propria vita professionale e personale è puntare sulla capacità di riflettere, senza affidarsi ai giudizi impulsivi, fare continue domande e cercare alternative valutando i diversi punti di vista.
Deve essere superata l’idea che il pensiero critico sia un dono innato, una capacità da non poter sviluppare. Il critical thinking può essere sviluppato e migliorato attraverso un percorso di crescita, magari attraverso esercizi mirati, o in ambito lavorativo attraverso attività di formazione e di team building.
Dunque, potenziare il pensiero critico è importante per valutare sé stessi, affinando le proprie capacità di scelta e di decisione, e necessario per sviluppare una delle competenze chiave per emergere ed essere competitivi nel mondo del lavoro di oggi.