Qual è lo stipendio dell’amministratore delegato? In uno scenario, italiano e internazionale, in cui l’attenzione viene posta sul fissare una soglia per il salario minimo, niente è mai stato fatto per fissare un salario massimo, né per fissare una proporzione tra lo stipendio dei dirigenti e quello dei relativi dipendenti. Non stupisce quindi scoprire una variabilità enorme e incontrollabile quando ci si mette a esaminare gli stipendi degli amministratori delegati delle società italiane ed estere. Gli studi effettuati negli ultimi anni per trovare lo stipendio medio degli AD sono stati tanti, e di volta in volta i numeri proposti variano in modo significativo, in base al campione preso in esame.
Oggi vedremo quindi una panoramica complessiva sui guadagni di un amministratore delegato, per dare una fotografia quanto più possibile completa su questo tema molto dibattuto, attorno al quale c’è da sempre una grande curiosità. La quale arriva, va sottolineato, anche e soprattutto da chi per lo sviluppo della propria carriera professionale, mira proprio a ricoprire un giorno il ruolo di AD.
Chi è l’amministratore delegato e cosa fa
Abbiamo già spiegato in un articolo dedicato chi è e che cosa fa l’amministratore delegato. In estrema sintesi, l’AD costituisce il più alto ruolo esecutivo all’interno di una compagnia. All’estero troviamo ruolo molto simili, individuati però con etichette diverse: si parla del Chief Executive Officer (CEO), del Managing Director (MD) e del Directeur Général (DG), per citare i principali. Concentriamoci ora sullo stipendio dell’amministratore delegato.
Stipendio amministratore delegato: come viene deciso?
In che modo, e come viene deciso lo stipendio dell’amministratore delegato? Come è noto, il guadagno dell’AD dipende prima di tutto dalle dimensioni dell’impresa sotto di lui. Ma non solo: anche la struttura proprietaria e il settore economico hanno un ruolo importante nella definizione della sua retribuzione complessiva. In linea di massima, lo stipendio dell’amministratore delegato viene deciso dal Consiglio di Amministrazione, oppure dall’assemblea dei soci, all’atto della nomina. Entrando nel dettaglio, la partecipazione dell’AD alla delibera con cui il CdA stabilisce la di lui remunerazione, viene annullata soltanto nel caso in cui questa – così come stabilito dall’ex articolo 2391 del CC – porti alla creazione di compensi sproporzionati o ingiustificati.
Va sottolineato che i guadagni di un AD possono essere composti da diverse voci: nella maggior parte dei casi si parla di una parte fissa, alla quale vanno a sommarsi dei bonus per la produzione, delle quote sui profitti, dei benefit, di premi in azioni e quant’altro.
Lo stipendio dei dirigenti, in Italia
Per meglio inquadrare la questione dello stipendio dell’amministratore delegato è bene allargare prima lo sguardo agli stipendi dei dirigenti in Italia. È bene notare allora che, stando a uno studio Mediobanca, nel nostro paese un dirigente guadagna mediamente 220mila euro. All’interno di questo gruppo però i guadagni variano enormemente in base al ruolo. Se un presidente guadagna in media 458 mila euro – con punte fino a 7 milioni di euro – un vicepresidente può puntare alla metà. I semplici consiglieri invece si fermano intorno ai 77mila euro di media.
Stipendio amministratore delegato: quanto guadagna in media?
A darci una prima stima sullo stipendio medio dell’amministratore delegato è il medesimo rapporto di Mediobanca, che ci dice che in Italia gli AD vantano una media di 849mila euro. Concentrando lo sguardo sui primi 10 top manager italiani, la media si alza a 9,59 milioni di euro. Altri dati utili si possono ricavare da uno studio Assonime a partire da dati Istat. Qui si scopre che lo stipendio medio degli amministratori di società quotate in borsa si aggira intorno ai 236 mila euro, senza però andare a considerare la parte della retribuzione rappresentata e legata all’andamento delle azioni. Restringendo lo sguardo sugli AD, nel 2020 i compensi medi sarebbero stati in media pari a 1,052 milioni di euro, peraltro con un calo del 4% rispetto all’anno precedente. Restando sulle società quotate, è possibile andare ancora più nel dettaglio, scoprendo che lo stipendio medio dell’amministratore delegato di società del FTSE MIB (le 40 imprese con la capitalizzazione maggiore), senza la componente rappresentata dalle azioni, è pari a 2,2 milioni di euro. Guardando alle aziende Mid Cap, di dimensioni media, lo stipendio medio degli AD è di circa 1,5 milioni di euro, per arrivare alla media di 542mila euro per gli AD delle società Small Cap.
Al di là dei fattori presi in considerazione finora, è noto che qual è il settore che paga maggiormente i propri AD: si parla del settore finanziario, con stipendi che arrivano a essere doppi rispetto a quelli di dirigenti omologhi di altri settori.
La proporzione tra i guadagni dei dirigenti e quelli dei dipendenti
Come si è visto, il salario di un amministratore delegato può variare enormemente di caso in caso. Una cosa però è certa: lo stipendio dell’AD, e in generale del CEO, è tale da staccare in modo definitivo ed enorme quello dei dipendenti dell’impresa controllata. La forbice tra i guadagni di chi sta all’apice della società e i semplici dirigenti è estremamente marcata, ed è del tutto spalancata guardando ai dipendenti di rango minore. Di certo si è lontani dal monito di Adriano Olivetti, il quale ricordava, durante gli anni del boom economico, che «nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di dieci volte l’ammontare del salario più basso». E in effetti a quei tempi non si era molto lontani da questo standard ideale: l’allora amministratore delegato della Fiat, Vittorio Valletta, portava a casa uno stipendio pari a 12 volte quello dei propri operai. Le cose però sono cambiate velocemente. Si pensi che Sergio Marchionne, con il suo ultimo stipendio FCA, aveva toccato quota 9,7 milioni, guadagnando quindi 437 volte di più rispetto a un metalmeccanico. L’attuale AD di Stellantis, Carlo Tavares, nel 2021 ha invece portato a casa complessivamente 19,10 milioni di euro, pari a quasi 800 volte lo stipendio di un metalmeccanico impiegato nella stessa società.
Non meraviglia affatto quindi il fatto di scoprire che il sogno nel cassetto di tanti manager sia proprio quello di puntare alla carica del CEO o dell’AD, un’impresa che però riesce a pochi, a pochissimi. Vuoi avere un supporto per il tuo prossimo salto in avanti? Richiedi una consulenza con i nostri career coach, capaci di aiutarti al meglio per migliorare la tua carriera lavorativa!