Oggi andremo a vedere nello specifico quali sono le fondamentali soft skills per manager. Questo lungo post può essere prezioso sia per il lavoratore alla ricerca di un avanzamento di carriera, sia per il manager che vuole migliorare la propria resa sia, ovviamente, per l’azienda che sta avviando un processo di selezione per manager.
Cosa sono le abilità trasversali
Prima di iniziare, vediamo brevemente cosa sono le soft skills. Per comprendere velocemente di cosa si parla è utile partire dalle hard skills, le competenze tecniche che possono essere acquisite durante specifiche lezioni scolastiche e accademiche, durante la formazione aziendale e durante il lavoro sul campo. Progettare un tunnel, programmare in Java, aggiustare una caldaia, gestire il lato finanziario di un’azienda: queste sono tutte hard skills e in gran parte sono ‘settoriali’.
Le soft skills, al contrario, indicano soprattutto tratti o abilità innate, in gran parte già presenti nell’individuo. Una soft skills vera e propria, dunque, non si può imparare o acquisire. È possibile tutt’al più svilupparla, affinarla. Si tratta quindi di abilità naturali che possono essere esportate non solo da un’azienda all’altra, ma anche da un settore a un altro. La precisione, l’empatia, la capacità di relazionarsi velocemente e facilmente con le altre persone: tutte queste sono delle soft skills.
Ogni professione necessita di soft skills differenti. Questo non significa però che esista un test scientifico per misurare quella o quest’altra abilità trasversale. Sta piuttosto al cacciatore di teste e al recruiter valutare correttamente le effettive soft skills dei candidati, analizzandone comportamenti e reazioni durante colloqui di lavoro e test.
Perché è importante individuare le soft skills?
Per un’azienda alla ricerca di un nuovo talento da inserire nel proprio team, essere in grado di individuare le soft skills necessarie per ricoprire il ruolo in questione e poi in grado di riconoscere quelle soft skills dei migliori candidati è di primaria importanza. Questo perché le hard skills si possono imparare e quindi acquisire nel tempo, laddove invece le soft skills sono in buona parte innate: assumere una risorsa – per quanto preparata – del tutto priva delle soft skills necessarie può trasformarsi in un grosso problema per l’azienda.
L’individuazione delle soft skills non è però un’esigenza che l’azienda sente solo nel momento della ricerca e selezione del personale. Anche nella normale gestione delle risorse umane è necessario essere in grado di comprendere quali sono le abilità trasversali richieste per ogni singola sfida, così da creare di volta in volta i team ideali e più adatti per affrontarla.
E, ovviamente, anche il singolo professionista alla ricerca di un nuovo lavoro ha tutto l’interesse di essere in grado di individuare le proprie soft skills, in modo da capire quali possono essere le proprie potenzialità e le proprie attitudini, nonché per comprendere su quali abilità trasversali puntare per migliorare la propria carriera professionale.
Dopo questo lungo preambolo possiamo vedere quali sono le principali soft skills per manager.
Soft skills per manager: ecco le abilità trasversali che non possono mancare
Soft skills per manager: alcune sono note e quasi scontate mentre altre sono spesso trascurate. Sono proprio queste ultime che, se affinate a dovere, possono trasformare un manager discreto in un manager di successo.
1- Senso di responsabilità
Il manager è chiamato quotidianamente a prendere decisioni importanti e ad assumersi delle responsabilità. Per questo motivo un manager deve essere sempre pronto a pagare le conseguenze di ogni errore, anche del più piccolo. Non è una cosa da poco: molte persone, di fronte a questa prospettiva, tendono a lasciarsi soffocare dallo stress oppure a incolpare il proprio team degli eventuali errori.
2- Capacità di condurre un team
Tra le principali soft skills del manager non può ovviamente mancare la leadership, ovvero la capacità di condurre in modo efficace il proprio team. Va precisato che condurre non significa tiranneggiare: per essere un buon leader è necessario avere carisma e mostrarsi competenti, così da legittimare di fronte ai propri collaboratori la propria posizione di preminenza.
3- Capacità di delegare
Ecco una delle soft skills di cui molto spesso l’azienda sente la mancanza dopo aver assunto un manager promettente. Talvolta si ha infatti a che fare con dei professionisti capaci, responsabili e competenti, i quali però non riescono a delegare alcune attività importanti ai propri colleghi e ai propri collaboratori. La tendenza a prendersi carico di tutto il lavoro, però, non può che mettere in difficoltà il manager e il suo intero team, minando così lo sviluppo dell’azienda. Il buon manager è invece quello che sa circondarsi di professionisti capaci e fidati, ai quali delegare senza problemi anche delle attività importanti.
4- Capacità di autocritica
Tra le soft skills di un manager non può mancare la capacità di riconoscere i propri limiti e soprattutto i propri errori. Attenzione però: riconoscere i propri sbagli e le proprie debolezze non vuol dire flagellarsi, quanto invece imparare dagli errori per lavorare meglio in futuro.
5- Capacità di comunicazione
Il manager perfetto è anche e soprattutto un abile comunicatore. Questo non deve stupire: gran parte del suo lavoro consiste infatti nel coordinare il proprio team, compito che richiede grandi capacità nell’arte della comunicazione, per riuscire a trasmettere ai propri collaboratori non solo i compiti da svolgere, ma anche le proprie idee e le proprie passioni.
6- Capacità di ascolto attivo
La comunicazione in azienda non deve essere mai univoca. Il manager deve essere in grado di spiegarsi bene, ma deve anche essere capace di ascoltare in modo attivo, ponendo le domande giuste. Solo così si potranno scoprire le esigenze, le richieste e le idee del proprio team, in modo da poterlo condurre al meglio e di conquistarne la fiducia.
7- Un campo visivo ampio
Il buon manager è lungimirante, sa guardare più lontano di quanto non sappiano fare i suoi collaboratori. Senza per forza essere un visionario – amato e temuto in azienda – il manager deve ampliare il proprio campo visivo per imparare sempre qualcosa di nuovo, per raccogliere le idee giuste ed innovare il proprio team.
8- (Ma non troppo)
Tra le soft skills di un manager c’è, come abbiamo visto, la capacità di guardare lontano, ma non bisogna esagerare: le aziende hanno bisogno di professionisti che sanno scrutare il futuro vivendo appieno il presente senza lasciarsi scappare quelli che sono i problemi più tangibili e concreti seguendo un orizzonte inarrivabile.
9- Autostima
Per riuscire a condurre un gruppo con convinzione, per riuscire ad attirare il rispetto e la stima del proprio team e dei propri colleghi, un manager deve assolutamente avere un buon livello di autostima. Questo, ovviamente, senza mostrarsi troppo boriosi: essere audaci non significa essere spavaldi!
10- Capacità di gestire lo stress
Il manager è per sua stessa natura stressato. E’ bene sottolineare, però, che lo stress non va eliminato – nella maggior parte dei casi è semplicemente impossibile. Va invece saputo gestire, individuando quelle che sono le attività che possono ridurre il livello di tensione e riportare alla tranquillità, così da evitare pericolosi burnout. Il buon manager deve dunque lavorare con dedizione ed entusiasmo, mettendo tutto sé stesso nel proprio lavoro, senza però esaurirsi.
11- Saper anticipare i cambiamenti
Se a un normale lavoratore viene richiesto di essere in grado di adattarsi al cambiamento, al manager viene invece richiesta la capacità di anticipare i cambiamenti. In questo mondo caratterizzato da continue e veloci evoluzioni, poter contare su una figura in grado di non farsi cogliere impreparata dalle novità ma che accolga i cambiamenti con curiosità ed entusiasmo – diffondendo queste sensazioni all’interno del team – può fare la differenza.
12- Empatia
Un buon manager deve essere in grado di prestare attenzione ai colleghi e soprattutto ai sottoposti. Non deve puntare lo sguardo solamente sulle loro capacità, sulle loro competenze e sui loro talenti. Deve fare di più: prestare attenzione alle loro fragilità e ai loro sentimenti, in modo da poterli capire e quindi aiutare, partendo da un genuino interesse per loro in quanto essere umani.
13- Teamwork
Ancora prima di essere in grado di condurre un gruppo, un manager deve essere in grado di lavorare in modo efficace in gruppo. La capacità di lavorare in squadra è una vera e propria arte che va affinata nel tempo e non è un caso se si tratta di una delle soft skills più richieste, per manager e non solo.
14- Pensiero laterale
Il manager deve essere in grado di usare la propria mente in modo creativo, affrontando i problemi da angolazioni differenti. Ma cosa significa essere in grado di usare il pensiero laterale? A parole, è subito spiegato: solitamente i problemi vengono affrontati facendo affidamento sulla logica sequenziale. Quando con questo approccio non si arriva a una soluzione è bene adottare una tecnica divergente, uscendo dal campo della logica e del già pensato.
15- Networking
Un buon manager è in grado di creare un buon network di contatti, fuori e dentro l’azienda. Per farlo è necessario ascoltare, comunicare, rendersi interessanti agli occhi altrui, offrendo dei motivi concreti che spingano le altre persone a entrare nel proprio network.
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