Quali sono le caratteristiche richieste da un’azienda di selezione del personale a un aspirante manager? E quali sono le false credenze che chi ambisce a questa posizione deve abbandonare? Abbiamo chiesto ai nostri head hunter di stilare una classifica degli errori più comuni commessi dai manager. Notare che non si tratta solo di comportamenti sbagliati che portano le figure manageriali a perdere il loro lavoro. Questi errori sono spesso la ragione per cui un aspirante manager non passa neanche il colloquio.
Oltre ad avere le idee chiare su cosa ricercare, i cacciatori di teste sanno infatti riconoscere le potenzialità e i punti deboli dei candidati fin dai primi processi selettivi. Per non parlare del cosiddetto passaparola. Un bravo head hunter non mancherà di chiedere un riscontro al datore di lavoro precedente, ricercando un perché all’interruzione del rapporto professionale. Chi intenda affrontare un colloquio per la posizione di manager o, in alternativa, voglia tenersi stretta la posizione manageriale che ha già conquistato, dovrà fare attenzione a questi errori, comuni ma fatali.
Selezione di manager: quali sono gli errori più comuni?
Ridotto livello di empatia
Il primo errore che un manager può commettere è quello di concentrarsi sulla propria posizione di comando dimenticandosi della sua squadra di lavoro. Il manager è infatti un leader, ma anche un compagno di avventura. Il rapporto con i colleghi, anche – anzi, soprattutto! – se sottoposti, rimane fondamentale per instaurare un ambiente di lavoro sereno, aperto al dialogo e coinvolgente.
Il ruolo apicale svolto dal manager fornisce anzi a questa figura un dovere di empatia e di interesse nei confronti della sua squadra. Cosa ne pensano di un progetto che state affrontando insieme? A cosa aspirano? E ancora: che interessi hanno? Come occupano il tempo libero? Dimostrarsi aperto al dialogo, empatico e interessato al lato umano del rapporto professionale è sempre una mossa vincente per chi vuole passare la selezione per diventare un manager di successo.
Lavoro eccessivo
Uno dei requisiti più richiesti a un manager efficiente è la sua capacità di organizzare al meglio il lavoro di un team, in termini di distribuzione e ripartizione del lavoro. Un head hunter preparato dunque si assicurerà che il manager sia in grado di assegnare attività ai suoi sottoposti senza sovraccarichi eccessivi. Si tratta di uno degli errori più comuni ma la verità, anche in questo caso, sta nel mezzo.
Se da un lato un professionista del settore manageriale deve saper delegare commissioni e progetti alla sua squadra, dall’altro caricare con una mole inadeguata i suoi colleghi più meritevoli può risultare controproducente e, alla lunga, improduttivo. La selezione di un manager si assicurerà che il candidato sia capace di organizzare in modo equo e ben distribuito il carico di lavoro, essendo capace al contempo di dimostrare la propria stima ai colleghi senza appesantire eccessivamente la loro agenda.
Scarsa attenzione verso la crescita dei dipendenti
Un altro errore comune spesso commesso dai manager è quello di non prendersi cura della crescita professionale dei propri collaboratori. All’interno di un team efficiente, ogni successo di un lavoratore rappresenta un successo per l’intera squadra. La selezione di un manager mirerà dunque a capire se il candidato presenti la giusta attitudine all’attenzione e alla valorizzazione delle singole capacità di ogni suo sottoposto. Team working, per un bravo manager, significa anche accompagnare verso la crescita professionale tutta la squadra, facendo di ogni vittoria individuale una conquista collettiva.
Non sottolineare i risultati positivi
Disattenzione verso i meriti altrui e mancato riconoscimento delle qualità dei collaboratori. Ecco un errore troppo frequente che porta il manager in una posizione di antipatia e quindi di scarso controllo della sua squadra. Saper riconoscere un buon lavoro è invece un compito fondamentale di un manager capace di spronare e motivare il team con il quale lavora. A volte il riconoscimento passa per un incentivo economico o per un avanzamento di carriera; spesso, un apprezzamento verbale e pubblico è sufficiente per trasmettere entusiasmo ai propri sottoposti. Un head hunter questo lo sa bene, e nella selezione di un manager non mancherà di valutare la sua capacità di attribuire e riconoscere meriti.
Non stimolare il gruppo
Una delle caratteristiche che distinguono un manager mediocre da uno vincente è la capacità di trascinare il proprio gruppo. Fra gli errori più comuni c’è proprio la tendenza a organizzare il lavoro e gestire le agende senza realmente motivare la squadra al raggiungimento di un obiettivo comune. L’entusiasmo e la capacità di stimolare il team di lavoro sono requisiti essenziali per un buon manager, che emergono fin dalla prima selezione all’occhio di un attento recruiter. Un’azienda ha infatti un bisogno vitale di un gruppo compatto, motivato e, quindi, più produttivo.
Head hunter per la selezione di manager
Analizzando gli errori più comuni commessi dai manager e tracciando un bilancio delle caratteristiche più richieste, osserviamo che per questa figura professionale deve innanzitutto dimostrare, al di là delle sue competenze, una sana e motivata gestione dei dipendenti. Il vantaggio di un gruppo entusiasta e guidato da una leadership forte, empatica e riconoscente sarà tutto dell’azienda.
Ecco perché i migliori head hunter non guardano solo il curriculum di un aspirante manager. In sede di selezione, i recruiter hanno anche il compito di valutare anche e soprattutto questi aspetti attitudinali e caratteriali, grazie a un occhio allenato e alla conoscenza degli errori più comuni commessi da una figura manageriale. State cercando un profilo manageriale in grado di agire al meglio per il vostro business? I nostri cacciatori di teste specializzati nella ricerca e selezione di manager sono pronti a individuare il miglior candidato per la vostra azienda, rispondendo con esperienza agli specifici bisogni del vostro team.
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