Inserire dei collaboratori nel proprio team è un passaggio praticamente obbligato per stimolare e supportare la crescita del proprio business. Chi ha avviato una nuova attività come chi fino a questo punto ha fatto a meno di collaboratori fissi potrebbe però domandarsi quali siano gli effettivi costi da affrontare in questo step: in questa guida vedremo dunque quanto costa assumere un dipendente, spaziando dalla ricerca e selezione del personale per arrivare alla normale retribuzione, fino agli eventuali costi di licenziamento.
Sapere quanto costa assumere un dipendente è di fondamentale importanza, per poter avere la certezza che questo passaggio rispetti il budget a disposizione per la gestione del capitale umano.
Quanto costa assumere un dipendente?
Per capire quanto costa assumere un dipendente in azienda è necessario prima di tutto comprendere che gli elementi da considerare e quindi da sommare sono diversi; alcuni costi legati al personale sono inoltre da intendersi una tantum, mentre altri sono continui nel tempo. Ecco, dunque, gli elementi da sommare per calcolare quanto costa assumere un dipendente:
Il costo della ricerca e della selezione del personale
Per calcolare quanto costa assumere un dipendente è necessario partire dagli ineliminabili costi del processo di ricerca e di selezione del personale. Non esiste una cifra fissa, in quanto ci sono diverse modalità per procedere con i processi di recruiting. Ci sono per esempio piccole imprese in cui è lo stesso datore di lavoro a seguire ogni passaggio della ricerca e selezione del personale, mentre ci sono aziende strutturate in cui il recruiting è responsabilità dell’ufficio HR. In questi casi i costi della selezione del personale sono da calcolare in base alle ore spese per questo processo, sapendo che quelle stesse ore sono tolte dal core business o da altre attività fondamentali per la stabilità e la crescita dell’impresa, tanto da rendere effettivamente difficile capire quale siano i costi di assumere un dipendente nel momento in cui a occuparsene sono gli stessi imprenditori.
Più facile è invece sapere quanto costa assumere un dipendente nel momento in cui la selezione del personale viene affidata in outsourcing a una società di head hunting: qui ci sarà infatti un costo chiaro così come preventivato dall’head hunter, sapendo che i vari cacciatori di teste – in base al servizio offerto e alla posizione effettivamente ricercata – propongo delle tariffe differenti.
Nuovo collaboratore: i costi dell’assunzione
Il secondo elemento da considerare è rappresentato dai costi dell’atto di assunzione vero e proprio. Anche qui dipende da chi effettua il lavoro “burocratico” per l’inserimento del nuovo dipendente: nel caso dell’ufficio HR dell’azienda, si parlerà delle ore spese a riguardo dai responsabili Risorse Umane; nel caso di un consulente esterno – come per esempio un consulente del lavoro – il prezzo sarà pari alla sua parcella.
Assumere un dipendente: i costi dell’inserimento
Altra voce da considerare per i costi di assumere un dipendente è quella relativa all’investimento necessario per il suo inserimento in azienda: sarà infatti necessario dedicare del tempo alla nuova risorsa per fare la dovute presentazioni nel team, per mostrare gli spazi aziendali, per introdurla a servizi come parcheggio aziendale o mensa; ci saranno poi dei costi materiali, relativi alla postazione e alla strumentazione di lavoro, a eventuali dispositivi di protezione personale, e via dicendo.
Nuovo collaboratore: i costi della formazione
Per calcolare quanto costa assumere un dipendente è necessario anche considerare l’investimento necessario – nel tempo – per assicurare una sufficiente formazione. Qui le voci da sommare possono essere diverse: si va dai costi ineliminabili legati ai corsi di sicurezza obbligatori fino a quelli per dei corsi formativi per colmare eventuali lacune al momento dell’inserimento, per arrivare agli eventuali corsi di aggiornamento nei mesi e negli anni successivi.
Quanto costa un dipendente: stipendi, contributi, TFR
Arriviamo infine alla voce di costo più importante per capire quanto costa assumere un dipendente: si parla della sua retribuzione totale. Non solo dunque lo stipendio, ma anche i contributi, il TFR ed eventuali compensi ulteriori quali bonus aziendali o elementi di welfare.
Un’azienda che vuole capire qual è il costo di un dipendente dopo l’assunzione dovrà dunque partire dalla RAL, ovvero dalla Retribuzione Annua Lorda, alla quale sommare il Trattamento di Fine Rapporto (che corrisponde grossomodo a un tredicesimo della retribuzione annua lorda di un dipendente) nonché i contributi assistenziali e previdenziali (i quali corrispondono a poco meno di un terzo della RAL). Ecco che allora, per fare un esempio, un lavoratore assunto con una RAL di 30.000 euro annui (e dunque con uno stipendio netto di circa 1.800 euro mensili) presenterà un costo per l’azienda pari a circa 41.500 euro all’anno.
Assumere un dipendente: gli incentivi per l’inserimento
L’impresa interessata a sapere quanto costa assumere un dipendente deve sapere che è possibile in taluni casi specifici accedere a delle agevolazioni, e più nello specifico a degli sgravi contributivi concessi dallo Stato al fine di incentivare le assunzioni e contrastare di conseguenza la disoccupazione.
Va sottolineato che nel tempo tali agevolazioni continuano a cambiare. In linea di massima però è possibile affermare che gli incentivi per le assunzioni sono previsti per i giovani under 30 (tipicamente in caso di assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato), per l’assunzione di titolari di indennità di disoccupazione o di reddito di cittadinanza, per l’inserimento di lavoratori beneficiari di un assegno di ricollocazione, delle donne prive di occupazione da oltre sei mesi e residenti in aree svantaggiate, di lavoratori over 50 disoccupati da oltre 12 mesi, e via dicendo.
L’impresa che, al termine del processo di selezione del personale, decide di inserire una risorsa per la quale è prevista un’agevolazione, potrà godere di sgravi fiscali di diverso tipo, come per esempio l’esonero del versamento dei contributi per un determinato periodo di tempo. Per capire quanto costa assumere un dipendente è bene dunque considerare anche questa possibilità.
I costi di licenziamento o di fine collaborazione
Non è sbagliato aggiungere al discorso sui costi di assunzione di un dipendente quelli che possono essere gli eventuali costi relativi al termine della collaborazione, i quali possono essere ridotti o molto alti. Si pensi per esempio al rapporto di lavoro che termina in modo improvviso, con preavviso minimo, e che quindi mette in difficoltà l’azienda; o si pensi al caso ancora peggiore, in cui la fine del rapporto lavorativo viene accompagnata da cause legali per profondi problemi insorti durante la collaborazione. Fortunatamente, soprattutto nel momento in cui il processo di selezione del personale viene svolto con cura, e quando la gestione del personale in azienda viene svolta con attenzione e trasparenza, casi come questi sono estremamente rari.
Quanto costa assumere un dipendente sbagliato
Abbiamo dunque visto quindi quali sono le voci da tenere in considerazione per calcolare quanto costa assumere un dipendente: si tratta di un grande investimento, ampiamente giustificato dal fatto che i collaboratori sono i veri motori di ogni business. Ovviamente tutto questo è vero solamente fintanto che i nuovi dipendenti risultano in linea con le esigenze dell’azienda. Diversamente, un’assunzione errata, frutto di una selezione poco esperta o distratta, rappresenta un passo falso che può essere estremamente costoso.
Si pensi all’inserimento di un dipendente che non possiede le doti giuste, o che non riesce a entrare in sintonia con il team, o che colleziona continue e non giustificabili assenze: questo si traduce in una riduzione della produttività, nel sovraccarico di lavoro per i colleghi, in potenziali danni di immagine, nella potenziale perdita di clienti, per non parlare infine dei costi relativi a un nuovo processo di selezione del personale.
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