Qual è lo stipendio medio in Italia? Questa è una domanda che viene formulata molto spesso, per trovare un valore di riferimento in base al quale valutare in modo più oggettivo la propria situazione economica derivante del reddito di lavoro. Aiuta quindi in questo caso rifarsi all‘Osservatorio lavoratori dipendenti e indipendenti 2021 dell’INPS, relativo all’anno 2020. Questo è l’ultimo rapporto disponibile dell’INPS, il quale, va detto, essendo realizzato sui dati del 2020 non può che risentire in modo pesante degli effetti della pandemia. Tale rapporto prende in considerazione i dati relativi ai lavoratori dipendenti privati e pubblici, nonché le informazioni riguardanti i lavoratori indipendenti come artigiani e commercianti, per arrivare ai professionisti iscritti alla gestione separata. A prescindere dalla durata prestazionale effettiva, il reddito medio annuo del 2020 calcolato dall’INPS ammonta a poco più di 21.000 euro (nello specifico, 21.341 euro). Vediamo i dati più nel dettaglio
Qual è lo stipendio medio in Italia? I dati INPS 2021
L’INPS ci dice che , guardando il reddito medio anno da lavoro con unica posizione (e quindi senza variazioni nell’anno considerato), il reddito medio nel 2020 per le diverse categorie è stato questo:
- Artigiano: 19.692
- Autonomo agricolo: 12.338
- Commerciante: 19.544
- Dipendente privato: 21.347
- Dipendente pubblico: 33.129
- Domestico: 6.882
- Operaio agricolo: 7.861
- Collaboratore in gestione separata: 10.809
- Amministratore in gestione separata: 39.135
- Professionista in gestione separata: 16.031
A variare in modo consistente queste cifre è anche il numero medio di settimane lavorate. Guardando alla classe di età tra i 25 e i 29 anni si scopre per esempio che sono state lavorate in media nel caso dei maschi 36,2 settimane, a fronte di un reddito medio di 16.084 euro; nel caso delle femmine si parla invece di 32,7 settimane, a fronte di un reddito di 12.393 euro. Guardando invece alla classe di età 45-49 si hanno 44,4 settimane lavorate, con un reddito medio di 28.867 euro; nel caso delle femmine si parla invece di 42,3 settimane, e di un reddito medio di 20.505 euro.
Il dato principale che emerge da queste analisi effettuate dall’INPS è, come è noto, la differenza concreta tra lo stipendio medio in Italia di maschi e di femmine: si parla in media del 31,2% in meno, quasi di un terzo della stipendio, con un gender gap estremamente evidente.
Visti questi dati generali pubblicati dall’INPS, vediamo qual è lo stipendio medio in Italia per le principali professioni in modo più specifico.
Lo stipendio medio dei lavoratori italiani per inquadramento e settore: dati 2021
Visto qual è lo stipendio medio in Italia, vediamo quali sono in media le retribuzioni medie per inquadramento e settore, sapendo che esiste una forbice enorme tra quello che potrebbe essere lo stipendio di un amministratore delegato e quello di una figura junior. Risultano estremamente utili in questo caso le indagini condotte da Job Pricing, agenzia che si occupa per l’appunto di rendere trasparente il mondo degli stipendi, per rendere il mercato del lavoro più equo, nonché più meritocratico.
L’ultima indagine di Job Princing afferma che la retribuzione annua lorda (RAL) in Italia è in media di 29.469 euro, con un aumento dello 0,8 della retribuzione fissa rispetto all’anno 2020. Guardando alle singole categorie, i valori della RAL 2021 (nel primo quadrimestre) sono i seguenti:
- Dirigenti: RAL 101.311 euro
- Quadri: RAL 54.635
- Impiegati: RAL 30.967
- Operai: RAL 24.995
- Risulta interessante anche analizzare la RAL lorda per i diversi settori:
- Agricoltura: RAL 24.300
- Industria di Processo: RAL 31.376
- Industria Manifatturiera: RAL 29.973
- Edilizia: RAL 26.766
- Utilities: RAL 31.849
- Commercio: RAL 28.801
- Servizi: RAL 28.385
- Servizi Finanziari: RAL 43.136
Qual è lo stipendio medio in Italia per le singole professioni? Dati 2021
Per guardare gli stipendi medi in Italia nel 2021 per le singole professioni partiamo dal settore sanitario, il quale come è noto ha conosciuto un periodo di forte incremento della ricerca di personale in seguito all’emergenza sanitaria. Partiamo per esempio dall’infermiere: in questo caso lo stipendio medio mensile è di circa 1.900 euro lordi mensili. Va detto che, stando al Contratto collettivo della sanità, lo stipendio annuo lordo per questa figura può muoversi tra i 23.074 euro e i 27.990 euro per gli infermieri più qualificati (di fascia D6). È decisamente più variabile lo stipendio di un medico ospedaliero, in base all’anzianità o alla specializzazione; lo specializzando può quindi aspettarsi uno stipendio netto mensile tra i 1.700 e i 1.800 euro, laddove nel caso di un medico ospedaliero gli stipendi sono compresi tra i 2.000 e i 3.000 euro. Sono molto più alti invece gli stipendi dei primari, che possono avvicinarsi ai 5.000 euro. È diverso il discorso per il medico di base, il cui stipendio viene calcolato in base al numero di assistiti: un professionista che raggiunge il tetto massimo di assistiti, pari a 1.500, può avere una RAL di circa 100.000 euro.
Guardiamo ora qual è lo stipendio medio di un ingegnere in Italia: in base all’anzianità, la RAL può variare solitamente tra i 25.000 e i 40.000 euro. Va poi detto che esistono differenti tipologie di ingegnere, ognuna con delle retribuzioni di riferimento differenti. Un ingegnere gestionale con alcuni anni di esperienza, infatti, può mirare a una RAL tra i 32.000 i 37.000 euro, laddove un ingegnere chimico avviato vanta una RAL media di circa 38.000 euro, poco più alta rispetto a quella di un ingegnere edile, la quale si aggira intorno ai 35.000 mila euro.
Soffermandoci sui lavori manageriali, va evidenziato che la variabilità è molto alta: per fare un esempio si potrà dire che un project manager, in base all’esperienza e al tipo di azienda, può percepire mediamente tra i 35.000 e i 50.000 euro annui lordi, pur sapendo che ci sono professionisti particolarmente esperti che possono andare ben oltre quella soglia.
Vediamo ora qual è lo stipendio medio di figure con un livello di istruzione più basso. L’operaio metalmeccanico, per esempio, stando all’ultimo contratto nazionale, non può avere uno stipendio mensile inferiore ai 1.509 euro, per arrivare ai 2.458 euro degli operati di livello A1. Un barista specializzato, che ha seguito corsi appositi, può invece percepire uno stipendio superiore ai 1.600 o 1.800 euro.