Un momento che tantissime persone alla ricerca di un nuovo lavoro hanno sognato per mesi. Dopo aver inoltrato centinaia di curricula, dopo aver affrontato i più differenti colloqui di selezione, finalmente arriva il momento in cui arriva “il” posto di lavoro, quello giusto. L’ultimo, fondamentale passaggio del processo di selezione del personale è ovviamente la firma del contratto di lavoro, quel documento che sancisce l’impegno reciproco tra dipendente e azienda. Basta una sola firma, ed è fatta. Ma prima di firmare il contratto di lavoro vale la pena controllare che le informazioni riportate siano corrette, per non rischiare di accettare delle condizioni che potrebbero portare a conseguenze negative.
Ci sono molte cose da fare prima di firmare il contratto di lavoro, e in questo post vedremo questi step uno dopo l’altro. Prima di iniziare, però, vogliamo mettere in chiaro una cosa: non esiste alcun obbligo di firmare il contratto di lavoro immediatamente. Certo, in molti casi è esattamente quello che si fa, per il semplice fatto che ogni informazione riportata nel contratto di lavoro è chiara. Altre volte, di fronte a contratti più complessi o non classici (si pensi ai rapporti di lavoro instaurati non con l’azienda utilizzatrice, quanto con un’agenzia di somministrazione), magari con degli allegati, non è invece raro prendersi del tempo per controllare nel dettaglio l’intero documento, per consegnarlo firmato magari uno o due giorni dopo.
Cosa controllare prima di firmare il contratto di lavoro
- Per prima cosa, prima di firmare il contratto di lavoro, è bene controllare una cosa molto semplice: che i propri dati anagrafici e quelli dell’azienda siano riportati in modo corretto. Una consonante mancante nel proprio cognome, un numero sbagliato nella data di nascita, un indirizzo sbagliato: un errore simile potrebbe essere sufficiente per invalidare il contratto.
- É bene accertarsi che il contratto sia completo, e che dunque contenga ognuna della parti obbligatorie. Si parla nello specifico di 4 elementi differenti, ovvero dell’accordo vero e proprio, chiamato “consenso tra le parti”; della causa, ovvero del tipo di prestazione richiesta al firmatario; dei termini, ovvero della tipologia di lavoro e della sua durata nel tempo; infine, ovviamente, la lista dei doveri e dei diritti di entrambe le parti, a tutelare entrambi i soggetti in gioco.
- La mansione indicata nel contratto deve essere effettivamente quella di cui si è parlato nel corso del processo di selezione, e quindi, teoricamente parlando, la medesima riportata nell’annuncio di lavoro che ha portato alla candidatura. Anche una piccola deviazione, in tal senso, deve essere rilevata, per il semplice fatto che ruoli differenti comportano obblighi, compiti, lavori e stipendi diversi.
- Soprattutto per certi lavori, è fondamentale controllare l’orario di lavoro come riportato nel contratto di lavoro. Al di là della specifica del lavoro full time o part time, o comunque del totale di ore settimanali, è bene individuare eventuali informazioni circa turni serali o notturni, o sul lavoro nei giorni festivi: nessuna di queste informazioni dovrebbe essere diversa da quanto pattuito precedentemente.
- Altro punto da controllare è quello relativo alle ferie e ai permessi. Ogni contratto di lavoro è tenuto infatti a indicare chiaramente quante ferie potrà richiedere il dipendente, facendo riferimento al CCNL di riferimento.
- Difficile dimenticarsi, infine, di controllare il riferimento allo stipendio riportato nel contratto di lavoro. Quale cifra è riportata? Viene citato lo stipendio netto o lo stipendio lordo? O si risolve la cosa rimandando al Contratto Collettivo Nazionale?
Il CCNL
Per spiegare cosa controllare prima di firmare il contratto di lavoro abbiamo già citato alcune volte il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro: di che cosa si tratta? In estrema sintesi potremmo dire che si intende un contratto con inquadramenti e livelli ben definiti. A ogni mansione corrisponde un dato stipendio e una precisa posizione all’interno dell’organico. Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro è stipulato per l’appunto a livello nazionale, tra dipendenti, sindacati e datori di lavoro, per andare a determinare a livello normativo e disciplinare quello che deve essere il rapporto tra lavoratori e aziende. Esistono differenti CCNL per i diversi settori, e quindi per il commercio, per la metalmeccanica, per l’industria chimica e via dicendo.
Firma e comunicazione al Centro per l’impiego
Il contratto di lavoro è effettivo nel momento in cui viene firmato da entrambi i soggetti, e quindi dal lavoratore e dall’azienda. In aziende gestite in modo poco trasparente non è raro imbattersi in dipendenti neoassunti che, non avendo mai visto il proprio contratto di lavoro firmato dal datore di lavoro, non hanno la certezza di essere stati effettivamente assunti. Va però sottolineato il fatto che, anche in caso come questo, avere la certezza di essere stati assunti non è difficile come si potrebbe pensare. Il datore di lavoro è infatti obbligato a comunicare al Centro per l’impiego l’avvenuta assunzione del nuovo dipendente prima che questi inizi a lavorare: un veloce controllo potrà così eliminare ogni dubbio.
Il caso della retribuzione variabile
Alcuni contratti prevedono una parte della retribuzione variabile. Parliamo di quei contratti in cui una parte della retribuzione viene legata al raggiungimento di determinati obiettivi: il normale contratto di lavoro di un manager, per fare un esempio, prevede una parte di retribuzione variabile. Prima di firmare il contratto di lavoro è quindi importante verificare quali sono nello specifico i parametri e gli obiettivi da raggiungere, i quali devono essere chiari fin da questo punto: è sconsigliabile posticipare ai mesi successivi la definizione di questi dati.
Il patto di non concorrenza
Altro aspetto piuttosto comune in determinati tipi di contratto è il patto di non concorrenza. Con questo accordo inserito nel contratto di lavoro l’azienda intende assicurarsi che il neo assunto, per esempio un dirigente, non possa remare contro di essa a favore di altre attività. Questo patto è quindi firmato per tutelare l’azienda, e prevede che, in caso di trasgressione, vengano messe in atto azioni di risarcimento dei danni provocati. Il lavoratore che sta per essere assunto deve leggere con attenzione le condizioni del patto di non concorrenza, e sapere cosa potrebbe accadere, per esempio, in caso di fine del rapporto lavorativo e assunzione da parte di un’azienda concorrente: non è escluso che, oltre al risarcimento del danno economico, si possa persino arrivare a ottenere l’immediata interruzione del nuovo rapporto di lavoro. Molto meglio saperlo prima!