Oggi parleremo di personal branding, e più nello specifico di personal branding per il manager. Cosa serve per fare carriera? Cosa dovrebbe fare un aspirante manager per vedere realizzato il proprio sogno professionale, agguantando la promozione tanto desiderata, all’interno dell’azienda attuale o in una nuova realtà? E ancora, cosa dovrebbe fare un manager per assicurare maggiore valore alla propria azienda, e per crescere insieme a essa?
Di certo si parla di un ampio ventaglio di attività. Per crescere, e per far crescere l’azienda, è necessario impegnarsi quotidianamente, fare esperienza, sperimentare nuovi approcci, fare quel passo in più che non tutti fanno. Ed è inoltre necessario accrescere le proprie competenze, aggiornarsi, migliorare le proprie soft skills, e via dicendo. É però fondamentale anche che tutto questo risulti ben visibile all’esterno. Questo significa che non basta essere esperti, competenti, impegnati e capaci: i propri punti di forza devono essere noti anche agli altri, e quindi anche al datore di lavoro, ai colleghi, ai clienti, ai competitors e via dicendo.
Ed è per l’appunto qui che entra in gioco il personal branding per manager. Ma che cosa è il personal branding?
- Personal branding: una definizione
- Personal branding per manager: perché è importante
- Gli strumenti del personal branding per manager
- Fare personal branding per manager
- Personal branding: gli errori da non fare
- Il Business Celebrity Builder
- Esempi di personal branding
- Consulenza personal branding per figure manageriali
Personal branding: una definizione
Fino a non molti anni fa, quando si parlava di strategie di branding, si pensava immediatamente ai grande brand. Coca-Cola, Armani, Ferrari, McDonald’s, Allianz, Apple, e via dicendo. Negli ultimi anni si è però capito sempre più che il brand non è unicamente qualcosa da riconoscere a un’azienda, a un prodotto o a un servizio. Anche una professionista può e deve avere un brand. Anzi, nello specifico ogni persona porta con sé un brand, in modo più o meno consapevole: in pochi, però, hanno pensato a una strategia di personal branding, e quindi alla costruzione e al perfezionamento del proprio brand. E questo può essere un grande errore, perché un brand personale non curato e non sviluppato può compromettere in modo importante la carriera professionale di qualsiasi persona, a prescindere dalle sue effettive competenze.
Ma cosa è nel concreto un personal brand? In estrema sintesi, si tratta della ragione per cui un datore di lavoro decide di scegliere te piuttosto che un altro candidato. Ma si tratta anche della ragione per cui un cliente decide di lavorare con te e non con un altro, e via dicendo. Occuparsi della propria strategia di personal branding significa lavorare a questo elemento, per rendere efficace, visibile e riconoscibile un brand personale.
Lavorare al proprio personal branding vuol dire mettere a punto le migliori strategie per promuovere la propria figura, mettendo in luce le proprie competenze, la propria esperienza, le proprie capacità uniche, così come farebbe un’azienda per promuovere i propri prodotti.
Personal branding per manager: perché è importante
Tutti dovrebbero investire una piccola parte del proprio tempo e delle proprie energie nella gestione e nell’ottimizzazione del proprio personal brand. Lo dovrebbe fare il giovane alla ricerca del primo lavoro, per migliorare la propria immagine e aumentare le probabilità di essere assunto, così come lo dovrebbe fare il libero professionista, per poter convincere un maggior numero di potenziali clienti a scegliere lui anziché un qualsiasi concorrente.
Il personal branding è importante in modo particolare per il manager: gestire in modo strategico il proprio brand professionale è infatti un’attività che si riflette in modo positivo sul profitto dell’impresa. Nel mondo dei social media, infatti, non è più sufficiente occuparsi unicamente della reputazione, dell’immagine online e del posizionamento dell’impresa: è necessario che anche i volti che rappresentano il business facciano altrettanto, per il semplice fatto che i potenziali clienti, partner e fornitori sanno benissimo che ogni azienda è fatta prima di tutto di persone, e oggi hanno tutti gli strumenti necessari per conoscere quelle persone prima di entrare in contatto con l’azienda.
Da qui la necessità di lavorare al personal branding per manager, chiamato da alcuni executive branding. Lo si dovrebbe fare per il bene della propria carriera, per avere un sviluppo veloce e potente all’interno come all’esterno dell’azienda attuale, ma anche per il bene dell’azienda, per farla crescere ulteriormente grazie a un migliore posizionamento del proprio marchio personale.
E questo è vero doppiamente nel mercato odierno, il quale si è spostato pian piano dall’attenzione verso il prodotto all’attenzione verso il cliente. Il cliente è al centro dell’interesse delle aziende, e per questo è necessario attivarsi per costruire dei rapporti personali; per fare questo è essenziale per un’azienda poter contare su delle persone con un ottimo brand personale, in grado di comunicare in modo efficace con il pubblico, affermandosi come affidabili e capaci esperti del settore.
Gli strumenti del personal branding per manager
Gli strumenti a disposizione del manager che desidera lavorare al proprio personal brand sono tanti e differenti. Quando si pensa al personal branding è naturale pensare a LinkedIn, trattandosi di un social network pensato per il mondo professionale. Questa piattaforma deve infatti essere vista non come uno strumento da utilizzare solo e unicamente per cercare nuovi lavori, ma anche e soprattutto come una preziosa opportunità di costruire rapporti reali e di scambiare opinioni, idee e impressioni. Decine e decine di manager italiani, grazie a un continuo processo di ottimizzazione del profilo LinkedIn, e grazie alla creazione di contenuti di valore, sono diventati dei punti di riferimento essenziali a livello nazionale e internazionale.
LinkedIn è però solo il primo degli strumenti a disposizione del manager che desidera migliorare il proprio persona brand. Anche Facebook, Twitter e Instagram possono infatti essere piattaforme molto interessanti, in base al proprio settore di riferimento, e al posizionamento della propria community.
Non si parla peraltro dei soli social network. Siti web e blog restano infatti ancora oggi punti cardinali del branding online, e accanto a questi strumenti classici sono andati affiancandosi canali come video e podcast, con questi ultimi particolarmente interessanti in tutti i settori in cui possa risultare interessante della consulenza.
Fare personal branding per manager
Abbiamo visto quali sono gli strumenti per il personal branding di un manager. Va però detto che non basta sapere quali sono i canali da sfruttare: è necessario usarli nel modo corretto. Ed è qui che iniziano i problemi, perché non si contano i manager e i professionisti che, pur armati di impegno e forza di volontà, non riescono in alcun modo a migliorare la propria immagine online. Questo perché per fare personal branding è necessario iniziare a pensare come un brand, con un significativo cambio di prospettiva, e con una forte strategia alle proprie spalle: senza di questa, le attività di personal branding non possono avere nessun successo. Non è un caso se, in rete, si contano tantissimi profili social, blog e podcast di manager e di professionisti gestiti per alcune settimane o mesi, e poi lasciati cadere nel vuoto.
Personal branding: gli errori da non fare
Come abbiamo visto, fare personal branding per manager non è semplice come si potrebbe pensare. Ma quali sono i principali errori ai quali si va incontro quando ci si cimenta in questa attività?
- Non ascoltare il proprio pubblico: come anticipato, per fare personal branding in modo efficace è necessario iniziare a pensare come un brand. Questo significa che è bene tenere presente l’esistenza del pubblico, che non deve mai essere trascurato. Quali sono i temi che possono realmente interessare la tua audience di riferimento? Quali sono i canali sui quali il tuo pubblico è effettivamente presente?
- Non essere autentici: l’autenticità è un fattore chiave per un brand personale. Promuovere sé stessi vuol dire infatti mettere in mostra i propri punti di forza, le proprie unicità. Il problema è che tante persone, per fare personal branding, prendono a modello in modo eccessivamente pedante quanto fatto da altri professionisti, finendo quindi per mostrare un’immagine falsata di sé stessi. Questo può essere un problema sotto molti punti di vista differenti. Prima di tutto, l’attività di personal branding deve essere continua e coerente, e risulterà quindi difficile mantenere una “maschera” giorno dopo giorno, mostrandosi diversi da quelli che si è in realtà su LinkedIn, su Facebook, negli incontri con i nuovi clienti, nelle conferenze e via dicendo. In secondo luogo va detto che, nel momento in cui il pubblico dovesse scoprire la poca autenticità del tuo brand personale, la tua strategia finirebbe per portare a risultati assolutamente negativi. Infine, va detto che per essere efficace un personal brand deve essere unico; chi porta al proprio pubblico un’immagine già proposta da altri è destinato a essere l’eterno secondo.
- Non essere coerenti: l‘abbiamo anticipato sopra: il personal branding ha bisogno di coerenza. Questo vuol dire che è necessario comunicare con il medesimo stile e con lo stesso tone of voice su tutti i canali, pur rispettando le peculiarità di ogni piattaforma – LinkedIn è diverso da Facebook, così come Instagram è differente da Twitter. Questo ci porta al punto successivo, relativo per l’appunto al tone of voice.
- Non decidere un tone of voice preciso: il tono di voce, ovvero il tono di voce che si decide di dare alla comunicazione del proprio brand, è ciò che definisce più di ogni altra cosa l‘armonia del marchio. È quindi necessario decidere all’inizio quale sarà il tone of voice da adottare e da mantenere nel tempo, così da definire carattere e personalità.
Il Business Celebrity Builder
Vista l’importanza del personal branding per i manager e per le aziende, non stupisce il numero crescente di professionisti alla ricerca di esperti in grado di offrire un supporto per la creazione e la gestione del proprio marchio personale. L’esperto in questione è il Business Celebrity Builder, un professionista in grado di sfruttare in modo strategico tutti i mezzi di comunicazione a disposizione per trasformare il cliente in una celebrità, e quindi in un punto di riferimento centrale, all’interno del proprio settore. Si tratta di una figura recente, che però è cresciuta ben presto a livello internazionale: basti pensare al fatto che già nel 2018 Forbes definiva il Business Celebrity Builder come uno dei professionisti fondamentali per sopravvivere alla quarta rivoluzione industriale
Esempi di personal branding
Come abbiamo visto, tra le caratteristiche fondamentali di un’efficace strategia di personal branding per il manager c’è quella di costruire un marchio unico, autentico. Non è però sbagliato cercare spunto e ispirazione guardando a chi, nel corso degli anni, ha sviluppato un personal brand potente, coerente e ben riconoscibile, che ha aiutato l’azienda di riferimento a crescere o comunque ad avvicinarsi maggiormente al proprio pubblico. Non si può che partire da Elon Musk: le sue aziende e i suoi progetti hanno vissuto e vivono almeno in piccola parte di luce riflessa, spinte dall’efficacia del suo brand personale. Le scelte e lo stile di Musk possono piacere o meno, ma il successo di Tesla, di Space X, di Neuralink, di SolarCity, di The Boring Company e dell’Hyperloop è attribuibile per una buona fetta proprio alla comunicazione personale messa in atto dall’istrionico imprenditore. Altro esempio importante a livello internazionale è quello di Neil Patel, guru del marketing globale che proprio grazie al proprio brand personale è riuscito, come Musk, a portare al successo progetti come Crazy Egg, Kissmetric, Hello Bar e via dicendo. La coerenza che Neil Patel ha mantenuto tra un progetto e l’altro e nel tempo, in particolare, dovrebbe essere presa d’esempio da chiunque voglia costruire un brand duraturo ed efficace.
Consulenza personal branding per figure manageriali
Concludendo, tutti dovrebbero impegnarsi nella gestione e nello sviluppo di un brand personale, a partire dai manager, per migliorare la propria carriera e per coadiuvare la crescita dell’azienda. Le competenze e l’esperienza non però sufficienti: è necessario utilizzare in modo strategico i media a disposizione per diventare un punto di riferimento all’interno del proprio settore o della propria nicchia.
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