Da Architettura a Lettere moderne, passando per Scienze della Nutrizione, Ingegneria e Medicina: scegliere la giusta università non è mai semplice. L‘orientamento universitario è un passaggio delicato, che va affrontato con la massima attenzione, investendo del tempo per ridurre al minimo le possibilità di effettuare la scelta sbagliata. Spesso la scelta della facoltà viene fatta in base alla valutazione di fattori errati: gli incontri di orientamento universitario offerti dalle stesse facoltà sono certamente utili (per quanto, per forza di cose, tesi ad attirare più studenti nei rispettivi atenei) mentre invece i consigli dei conoscenti possono talvolta rivelarsi fuorvianti. La medesima facoltà potrebbe essere infatti definita come valida da uno studente che la sta frequentando e assolutamente da evitare da un immatricolato deluso per i più diversi motivi. Per fare la migliore delle scelte è dunque necessario affrontare l’orientamento scolastico con un’analisi quanto più scientifica possibile, ponendosi le giuste domande e facendosi aiutare, eventualmente, da dei consulenti esperti e specializzati proprio nel servizio di orientamento.
Il primo e fondamentale quesito dell’orientamento universitario: proseguire o meno con gli studi?
Ancora prima di mettersi alla ricerca della facoltà perfetta, gli studenti devono porsi una domanda preliminare: voglio davvero proseguire con gli studi una volta conseguito il diploma di maturità? Iscriversi a un’università vuol dire prendere un impegno importante. È necessario seguire attivamente i corsi, dedicare molte ore allo studio, affrontare esami difficili e talvolta stressanti. La laurea è qualcosa in più, ma non è obbligatoria: prima di scegliere quale facoltà frequentare, dunque, è di primaria importanza capire se si preferisce davvero continuare con gli studi oppure se, invece, si desidera tuffarsi subito nel mondo del lavoro.
Orientamento scolastico: i consigli per scegliere il percorso universitario più adatto
Sono tante le domande da porsi per decidere quale università frequentare. In primo luogo, è necessario pensare alle proprie attitudini: quali sono le tue materie preferite, e in quali materie scolastiche, durante le scuole superiori, hai raccolto i migliori voti? Guardando poi oltre il puro universo scolastico, è importante domandarsi quali sono le proprie attività preferite (all’aperto, al chiuso, da soli o in team e via dicendo). L’autoanalisi, però, non basta: l’orientamento universitario si deve fondare anche sull‘osservazione oggettiva del mercato del lavoro, e quindi delle corrispondenze tra occupazione lavorativa e università frequentata. Come vedremo, non mancano dei report annuali tesi a indicare quali sono le facoltà migliori per trovare lavoro in tempi brevi dopo la laurea.
Dopo aver individuato quali sono le proprie attitudini, e dopo aver valutato oggettivamente la spendibilità dei vari titoli universitari, è possibile passare a un secondo livello. In questo caso le domande da porsi sono più specifiche. Qual è il tuo scopo, quali sono i tuoi obiettivi? Vuoi aiutare gli altri? Vuoi guadagnare parecchio? Vuoi avere tempo per i tuoi hobby e per la tua famiglia? Vuoi continuare a imparare nuove nozioni per tutta la vita? Le risposte – sincere – a queste domande potranno certamente aiutarti a individuare le professioni alle quali potresti mirare, e quindi le università da tenere in considerazione.
Spesso, durante l’orientamento universitario, si finisce per valutare sempre le solite facoltà, ponendo l’attenzione solo sui corsi canonici, o magari sulle sole università presenti nella propria regione. Non può guastare, dunque, un’approfondita visita del sito web del Ministero dell’Istruzione, nel quale sono riportati tutti i corsi di laurea effettivamente attivi in Italia.
Una volta scelto il percorso universitario preferito, infine, sarà il momento della scelta dello specifico ateneo. Vari istituti – dal Censis in poi – valutano ogni anno i migliori atenei e le migliori facoltà, in base all’offerta formativa, alla situazione occupazionale, ai servizi offerti etc.
Scegliere l’università in base al tasso di occupazione dei laureati
Come anticipato, l’orientamento universitario va affrontato con un serio processo di autoanalisi. Le sole intuizioni, però, non sono sufficienti: per scegliere l’università giusta è fondamentale anche valutare le chance occupazionali correlate a ogni singola facoltà. Per facilitare la tua scelta abbiamo dunque deciso di riportare i dati dell’ultimo studio di Almalaurea, il quale tra le altre cose indica anche le lauree migliori per trovare lavoro nel 2018.
Entrando nel merito dello studio, si scopre che, numeri alla mano, a guadagnare il primo posto per quanto riguarda l’occupazione post laurea sono le facoltà sanitarie, le quali vantano un aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente. Si confermano al secondo posto le facoltà di ingegneria, con ingegneria informatica (tasso di occupazione del 93,3%), ingegneria dell’automazione (93,1%) e ingegneria navale (92,9%) a fare da battistrada. Al terzo posto, come prevedibile, troviamo le facoltà di informatica, le quali, in virtù della trasformazione digitale, riescono ad assicurare un altissimo tasso occupazionale ai propri laureati. A fronte di un numero ridotto di iscritti, le facoltà di matematica, di statistica e di fisica si piazzano al quarto posto (con i pochi laureati in modellistica matematico-fisica per l’ingegneria con uno sbalorditivo 100% di occupazione a un anno dalla laurea). Sono invece ultime le facoltà umanistiche, anche se va detto che i tassi di occupazione variano in modo significativo tra una facoltà e l’altra: i laureati in scienze della formazione primaria, per esempio, a un anno dal termine degli studi sono occupati nell’85,3% dei casi, di contro – per esempio – ai laureati in lingue moderne, occupati solamente nel 70.9% dei casi.
Scegliere l’università in base alla retribuzione mensile
Un altro dato molto interessante da tenere in considerazione durante l’orientamento scolastico è la retribuzione media conseguente a ogni singolo percorso di studi. Anche in questo caso vengono in soccorso le indagini di Almalaurea, che riportano gli stipendi medi a 5 anni dalla laurea. A guidare la classifica sono le facoltà di ingegneria, con una retribuzione mensile media di 1.753 euro, seguita dalle facoltà scientifiche (1.668 euro) dai corsi chimico-farmaceutici (1.633 euro) e dalle facoltà economico-statistiche (1.543 euro). Fanalini di coda sono invece i corsi letterari (1.168 euro) le facoltà mirate all’insegnamento (1.127 euro) e i corsi di psicologia (1.042 euro).
Scegliere l’università perfetta, come visto, non è assolutamente semplice. Questo passaggio, però, può influenzare in modo pesante la carriera lavorativa, e quindi la felicità futura. Vuoi essere certo di imboccare la migliore delle strade, in base alle tue attitudini e al mercato del lavoro attuale e futuro? Approfitta del nostro servizio di orientamento scolastico: i nostri consulenti ti aiuteranno a scegliere l’università fatta apposta per te!