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36, 40, 49: quante ore alla settimana di lavoro in Italia?

Nel valutare un nuovo lavoro, così come nel valutare la propria posizione lavorativa attuale, è importante tenere in considerazione anche il numero di ore alla settimana di lavoro richiesto o effettivamente fatte. A influenzare questo dato c’è prima di tutto l’ammontare delle ore da contratto: ci sono infatti accordi che prevedono il full-time e il part-time; ma va anche detto che i contratti full-time non prevedono sempre il medesimo ammontare di ore. Nella maggior parte dei casi si parla delle classiche 40 ore, ma va detto che esistono anche contratti che prevedono 38 ore settimanali, 36 ore settimanali o varie declinazioni della famosa e apprezzata “settimana corta”.

Ma cosa dice nel concreto la legge italiana sul numero massimo di ore alla settimana di lavoro? E, al di là di quanto detto dalla normativa, quanto lavorano effettivamente in Italia le persone occupate?

Il numero di ore alla settimana di lavoro in Italia: cosa dice la legge

Proprio intorno al numero di ore alla settimana di lavoro si sono combattute in passato alcune delle più importanti lotte operaie: si pensi per esempio a quanto è stato fatto per ottenere la giornata lavorativa di 12 ore, per arrivare all’inizio del Novecento alla conquista delle 10 ore quotidiane. Va però detto che l’obiettivo delle 8 ore era presente già da tempo: basti pensare al fatto che il 1° maggio viene celebrato dapprima proprio in nome degli operai assassinati a Chicago durante una manifestazione per l’abbassamento dell’orario lavorativo giornaliero a 8 ore.

Cosa dice attualmente la legge italiana per quanto riguarda il numero di ore alla settimana di lavoro? A regolamentare questo aspetto è il decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, nel quale viene sottolineato che il contratto di lavoro può essere a tempo pieno o a tempo parziale. Nel primo caso, la durata normale media è di 40 ore settimanali, fatta eccezioni per diverse previsioni del CCNL.

Nella normativa vengono messi alcuni paletti ben precisi: viene per esempio stabilito che un lavoratore ha sempre diritto a 11 ore di riposo continuativo ogni 24 ore; da questo deriva il fatto che una giornata lavorativa non può in nessun caso avere durata superiore alle 13 ore. Va inoltre spiegato che i CCNL possono stabilire la durata dell’orario settimanale prendendo in considerazione la media di un dato periodo (tipicamente un semestre o un anno): ecco che allora, per esempio, vengono considerati come straordinari solamente le ore che eccedono la media di 40 settimanali in un determinato periodo. In nessun caso, però, le ore di straordinario possono superare le 8 ore alla settimana e le 250 ore annuali.

E ancora, nessun lavoratore può lavorare per più di 48 ore nell’arco di 7 giorni (dato che deve essere valutato come media di un periodo di massimo 4 mesi).

Ma quante ore alla settimana si lavorano concretamente in Italia? Vediamo uno studio aggiornato Eurostat a questo proposito.

Quante ore alla settimana di lavoro in Italia: i dati del 2023

Uno sguardo abbastanza completo e preciso sul numero di ore alla settimana di lavoro in Italia ci arriva dall’ultimo rapporto Eurostat dedicato all’argomento, a partire dai dati raccolti l’anno scorso, e quindi nel 2023. Qui si scopre che nel nostro Paese un lavoratore su 10 di età compresa tra i 20 e i 64 anni ha lavorato in media almeno 49 ore alla settimana. A presentare dati ancora maggiori nell’Unione Europea sono solamente Grecia, Francia e Cipro, con il dato italiano che si presenta in ogni caso superiore del 7,1% rispetto alla media Eu.

Di fatto, una fetta importante dei lavoratori italiani lavora un giorno in più alla settimana. Occhio: nel computo vengono conteggiati anche i lavoratori autonomi, che quindi non devono rispondere a nessun contratto di lavoro con un massimo di ore settimanali. Si scopre infatti che il 29,3% dei lavoratori autonomi italiani lavora almeno 49 ore alla settimana; guardando ai soli dipendenti, la percentuale di occupati che lavora almeno 49 ore settimanali si ferma infatti al 3,8%, laddove in Unione Europea la media è del 3,6%.

A essere stakanovisti, vale la pena annotarlo, sono soprattutto gli uomini, che lavorano almeno 49 ore alla settimana per il 12,9% dei casi. Spostando lo sguardo verso le donne si scopre che le lavoratrici autonome che lavorano 49 ore alla settimana sono il 32,5%, con la percentuale che scende al 2,3% tra le dipendenti. Ma qual è la categoria di lavoratori tra i dipendenti che è caratterizzata da orari più estesi? Eurostat indica a questo punto la categoria dei dirigenti.

L’ammontare settimanale di lavoro secondo l’Ocse

Guardando ai dati europei sulle ore alla settimana di lavoro, è evidente l’esistenza di una profonda spaccatura tra nord e sud: se in Italia, Grecia e Francia le percentuali di persone che superano le 40 ore settimanali sono alte o altissime, in Paesi come Germania, Danimarca e Norvegia meno del 5% degli occupati passa più di 49 ore settimanali a lavoro.

A questo punto può essere prezioso allargare ulteriormente lo sguardo: guardando ai dati dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) la media delle ore di lavoro annue è di 1.669 ore (dato relativo al 2021). Nel 2020 si parlava invece di 1,559 ore, mentre nel 2019 il numero era decisamente più alto, pari a 1.715 ore totali. Per effettuare questo calcolo l’OCSE prende in considerazione sia i contratti full-time che quelli part-time, sommando il numero totale di ore effettivamente lavorate per poi dividerle per il numero medio di persone occupate in quell’anno.

 

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