Si può negoziare lo stipendio al colloquio di lavoro? L’incontro con il selezionatore o con l’head hunter può durare 30, 40 o 60 minuti, e ogni singolo elemento può fare la differenza. Lo sanno molto bene i candidati che vengono selezionati per partecipare a questi incontri, e per questo motivo le persone che con maggiore impegno desiderano sviluppare la propria carriera lavorativa si preparano a fondo prima di presentarsi a un colloquio di lavoro. Per dare il meglio in queste occasioni è necessario lavorare sulla presentazione del proprio curriculum vitae, conoscere in anticipo quelle che sono le domande più comuni o più difficili che possono essere poste dal recruiter, nonché pensare ai temi che possono o non posso essere affrontati in questa sede. Può quindi essere importante sapere ancora prima di presentarsi all’appuntamento se è o meno conveniente negoziare lo stipendio al colloquio di lavoro.
Meglio negoziare lo stipendio al colloquio di lavoro o meno?
La regola di base, come è noto, prevede di non parlare per primi dello stipendio durante un colloquio di lavoro. Il motivo è semplice: introdurre fin da subito questo tema vuol dire rischiare di dare l’impressione di essere interessati al ruolo solo per lo stipendio. Il selezionatore, invece, ha tutto l’interesse di individuare una risorsa con le giuste hard e soft skills e che, allo stesso tempo, sia realmente motivata, al di là del fattore economico. In taluni casi, però, è possibile e anche conveniente trasgredire a questa regola generale, decidendo di negoziare lo stipendio al colloquio di lavoro: vediamo quando, come e in che modo.
Quando negoziare lo stipendio in fase di selezione
Si può affermare prima di tutto che in alcuni paesi negoziare lo stipendio al colloquio di lavoro è meno raro di quanto sia in Italia. Nel nostro paese quella di discutere il salario già dai primi incontri non è un’abitudine consolidata, ma va anche detto che, in un mondo del lavoro sempre più internazionale, anche questo paletto è destinato a venire via via meno. A questo presupposto va aggiunto il fatto che in certi settori e per certi ruoli, dove il numero di posizioni aperte è in forte incremento a fronte di un numero ridotto di talenti disponibili, negoziare lo stipendio durante il colloquio può essere senz’altro premiante per il dipendente. Detto questo, va anche sottolineato che nella maggior parte dei processi di ricerca e di selezione del personale i migliori candidati sono chiamati ad affrontare più di un colloquio, avendo due o più incontro con il recruiter: può dunque essere saggio ritardare la negoziazione dello stipendio al secondo o al terzo incontro, quando probabilmente verrà indicata direttamente dall’azienda una prima offerta di stipendio.
Raccogliere le informazioni necessarie prima di parlare del salario
Ci sono alcuni requisiti fondamentali per poter negoziare con successo il proprio stipendio di lavoro. Prima di tutto è necessario poter vantare una professionalità forte, tale da permettere un reale confronto con l’azienda anche dal punto di vista economico. Bisogna poi aggiungere che, in certi ruoli, la capacità di negoziare è una skills fondamentale o comunque molto importante: si pensi a chi deve assumere posizioni di leadership o ruoli in campo commerciale.
Non è però tutto qui. Prima di negoziare lo stipendio durante un colloquio di lavoro è necessario avere la certezza di avere raccolto tutte le informazioni del caso, per avere la certezza di non fare delle richieste irricevibili. É quindi indispensabile informarsi in modo approfondito sugli stipendi medi nel settore, nonché sulle politiche retributive della potenziale futura azienda.
Avere un’idea precisa
Una volta raccolte tutte le informazioni relative alle retribuzioni medie nel settore e alle politiche retributive dell’azienda, è bene esaminare la propria professionalità, pensando al proprio stipendio passato, alle proprie capacità, alle possibilità di crescita, ai benefici che il proprio profilo può portare all’azienda e via dicendo. Tutto questo permetterà di rispondere in modo piuttosto preciso e razionale a una domanda che, molto probabilmente, verrà posta dal selezionatore nel momento in cui il candidato deciderà di negoziare il proprio stipendio: “qual è a suo vedere lo stipendio più idoneo?”. A tale quesito è bene rispondere in modo preciso, così come del resto è consigliabile rispondere in modo preciso e sincero anche a una domanda che potrebbe essere posta ancora prima: “qual era il suo stipendio nell’azienda precedente?”. La sincerità in questo caso è fondamentale, poiché un buon selezionatore impiegherà poco tempo a verificare la risposta data.
Molto spesso, del resto, non vi è alcun bisogno di negoziare lo stipendio in fase di colloquio di lavoro, ricevendo fin da subito una proposta in linea con le proprie esigenze.
Non pensare unicamente allo stipendio al momento della negoziazione
Vale la pena ricordare che, in fase di negoziazione con l’azienda, è bene prendere in considerazione anche altri elementi oltre alla mera cifra che comparirà nella propria busta paga. A integrare lo stipendio possono infatti intervenire altri elementi, come l’auto aziendale, i giorni di ferie, la formazione in azienda, gli orari flessibili, il lavoro agile e via dicendo. Queste sono le armi a disposizione dell’azienda per convincere il candidato ad accettare un’offerta, laddove il dipendente, dalla propria parte, può fare leva sulle proprie competenze e sul valore del proprio lavoro.
Negoziare nel modo giusto
Nel negoziare il proprio stipendio vanno evitati bluff e ultimatum. Al tempo stesso non bisogna svendersi, spiegando in modo esplicito qual è il limite sotto al quale non si intende spingersi. Alcuni studi hanno dimostrato che in molti casi le donne guadagnano meno dei colleghi proprio a causa della mancata negoziazione dello stipendio durante l’ultimo colloquio di lavoro. Si parla a questo proposito del fenomeno del social backslash, che spingerebbe molte donne a esser istintivamente più accomodanti, mettendo davanti alle proprie le priorità altrui. Ecco che allora, prima di presentarsi a un colloquio di lavoro, è bene essere pienamente consapevoli delle proprie capacità, per sapere dare – e accettare – una valutazione economica coerente alle proprie competenze.