Qualche giorno fa abbiamo parlato dell’insoddisfazione lavorativa, e di come questa sia piuttosto diffusa in Italia: un’indagine Pwc mostra infatti che solamente il 54% delle persone occupate è effettivamente soddisfatta del proprio lavoro. Spesso la sensazione è quella di essere “intrappolati” in una posizione sbagliata, ma non è facile capire quando arriva effettivamente il momento di cambiare lavoro. Altre volte ancora invece si fa finta di non vedere i segnali che mostrano chiaramente la necessità di affrontare il cambiamento, per paura, per inerzia o magari per pigrizia. Oggi vogliamo quindi elencare gli 8 principali segnali che dimostrano che sì, è effettivamente arrivato il momento di cambiare lavoro: ecco quali sono.
Gli 8 segnali che ti dicono che è il momento di cambiare lavoro
- Non credi più nell’azienda per cui lavori: Tra i compiti di un buon addetto alla ricerca e selezione del personale c’è quello di proporre all’azienda unicamente persone che credano nella mission dell’azienda e che condividano i suoi valori. Ecco che allora tipicamente gli assunti riescono piuttosto facilmente a identificarsi con la cultura aziendale, a fare propri i suoi obiettivi, e via dicendo. Capita però spesso – seppur non sempre – che con il tempo questa comunione d’intenti venga meno: perché tu hai cambiato modo di pensare, perché l’azienda ha preso delle decisioni che non hai condiviso, o perché forse durante il processo di recruiting la trasparenza non era stata completa. La mancanza di allineamento tra azienda e dipendente in certi casi può essere già di per sé un motivo sufficiente per capire che è giunto il momento di cambiare lavoro.
- Lo sguardo ti cade continuamente sull’orologio: Quello che hai al polso, quello dello smartphone o del computer, oppure quello appeso alla parete in ufficio: quando si perde passione nel proprio lavoro si tende a guardare con sempre maggior desiderio al momento della pausa e della fine del turno. E questo diventa evidente quando ci si ritrova a guardare continuamente l’orologio, sperando che le lancette si muovano più velocemente. Tipicamente, in una situazione come questa, le proprie performance tendono a diminuire: per il bene dell’azienda come per quello del dipendente, è bene cercare una soluzione, ed eventualmente prepararsi per trovare un nuovo lavoro.
- Il lavoro ti stressa sempre di più: Certe volte il momento di cambiare lavoro può arrivare anche quando la passione per la propria attività esiste ancora, quando si continua a credere alla mission dell’azienda. Molto semplicemente, di frequente, il lavoro che si affronta quotidianamente risulta troppo stressante. Per dei carichi di lavoro eccessivi, per degli obiettivi inarrivabili, per la presenza di clienti difficili da gestire, per la mancanza di supporto, e così via. Quando l’asticella dello stress supera un certo limite, per la propria salute mentale e fisica è bene valutare il cambiamento.
- Ti sembra di perdere tempo: Capita di avere la netta sensazione di poter sfruttare in modo nettamente migliore il proprio tempo, di poter fare di più, o di poter fare qualcosa di nettamente diverso con una maggiore soddisfazione. Pensi che il tuo lavoro attuale ti stia “rubando” tempo prezioso? Forse è il caso di individuare una carriera che possa farti sentire in modo diverso: un career coach potrebbe essere prezioso per aiutarti a individuare il percorso giusto da seguire.
- I tuoi sforzi non vengono riconosciuti: Un altro classico segnale che deve fare pensare che forse è giunto il momento di cambiare lavoro è quello in cui ci si rende conto che, per quanto siano grandi, i propri sforzi non vengono né premiati, né riconosciuti, e talvolta nemmeno notati. Nel momento in cui ci si sente invisibili è bene chiedere un colloquio con i superiori, per capire se è possibile migliorare la situazione: se l’esito è negativo, è bene ipotizzare di procedere in una direzione differente.
- Vorresti crescere ma non puoi: Parte integrante di una carriera lavorativa soddisfacente ed esaltante è l’ambizione di crescere, di affrontare nuove sfide e di raggiungere nuovi risultati. Non sempre però è possibile fare il passo successivo all’interno della stessa azienda, per l’effettiva mancanza di spazio davanti a sé: chi non vuole rimanere fermo non può che riconoscere che sì, è il momento di cambiare lavoro.
- L’ambiente di lavoro è tossico: Per via di un manager o di un datore di lavoro semplicemente incapace di instaurare un rapporto salutare con i sottoposti, per dei pesanti conflitti tra colleghi, per le più differenti ragioni: un ambiente di lavoro tossico è caratterizzato dalla presenza continua nel tempo di comportamenti negativi da parte una o più persone, comportamenti che purtroppo tendono a diventare contagioso. È dimostrato che degli ambienti lavorativi di questo genere riducono la produttività aziendale e la soddisfazione dei dipendenti, e possono anzi portare non solo a stress, ma anche a problemi depressivi o gravi stati di ansia. Qui non ci sono davvero dubbi: qualora non si vedano concrete ipotesi di miglioramento della situazione, è bene organizzarsi quanto prima per cambiare lavoro.
- Il lavoro non ti piace: Qui c’è ben poco da spiegare: quando è chiaro che l’attività che si affronta quotidianamente non ci piace più, che il lavoro stesso che facciamo ci rende tristi o insoddisfatti, è certamente il momento di cambiare lavoro, o perlomeno di organizzarsi per valutare delle alternative.
Come organizzarsi per fare il passo successivo
Individuato l’arrivo del momento di cambiare lavoro, è bene affrontare questo step in modo efficace e ben programmato: se possibile è infatti bene non affrettare i tempi, pur senza posticipare le azioni necessarie. Ecco che allora si inizierà a guardare al mercato del lavoro nel proprio tempo libero, così da poter lasciare l’occupazione attuale solo nel momento in cui si avrà la certezza di avere un nuovo lavoro. Così facendo, peraltro, sarà possibile dare un sufficiente preavviso all’attuale datore di lavoro. Qui abbiamo visto per esempio come chiedere un permesso per fare un colloquio di lavoro, mentre qui abbiamo visto gli errori da non fare quando si lascia un posto di lavoro.
Hai preso la tua decisione? Allora inizia con l’aggiornare il tuo curriculum vitae e la tua pagina LinkedIn!