Più esperienza, nuove capacità, competenze via via più varie e più specifiche: la crescita professionale permette di progredire nel proprio percorso lavorativo, raggiungendo nuove responsabilità, nuove sfide, nuove possibilità e sì, ovviamente anche dei migliori trattamenti retributivi, sia dal punto di vista dello stipendio che da quello dei benefit. Ma cosa vuol dire nel concreto crescita professionale? Come ben sa chi si occupa di gestione delle risorse umane, questo termine indica un concetto ben specifico, il quale però può essere affrontato sia dal singolo professionista per migliorare la propria carriera, sia dall’azienda, per trattenere i talenti e per incrementare le loro performance.
Vediamo quindi il significato di crescita professionale e come affrontare questo percorso.
Cos’è la crescita professionale?
Partiamo quindi con il definire la crescita professionale: con questo termine si indica in modo piuttosto generale lo sviluppo di nuove hard skill e di nuove soft skill, ovvero di nuove competenze tecniche e trasversali, utili per affrontare nel migliore dei modi il proprio percorso professionale. Come si può intuire, le opportunità di crescita professionale possono essere le più diverse: si può parlare per esempio sia di attività pianificate e proposte dall’azienda in cui si è impiegati, sia di attività pianificate, gestite e programmate dal singolo professionista, in piena autonomia o con il supporto esperto di un consulente di carriera.
Il concetto di fondo è semplice: il progresso lungo un percorso di carriera deve essere supportato da una effettiva crescita del professionista. Ecco che allora l’azienda che vuole vedere migliorare le performance dei talenti deve investire nella loro formazione, così come il singolo professionista che vuole costruire una carriera di successo deve impegnarsi per incrementare il proprio valore, cogliendo le più diverse opportunità formative.
I consigli per programmare il proprio percorso
Concentriamoci ora sulla crescita professionale così come può essere pianificata e gestita dal singolo professionista, al di fuori quindi di qualsiasi eventuale piano di carriera previsto da un’azienda. Le più diverse persone possono sentire il bisogno di affrontare un percorso di questo tipo: da chi intende cambiare la propria carriera e che sente di avere dei gap da colmare, a chi aspira a una promozione, fino a chi è alla ricerca di un nuovo lavoro.
Come gestire quindi il proprio percorso di crescita professionale? Ecco da dove partire:
- Definire i propri obiettivi: per prima cosa è bene dare delle basi solide alle attività che si vorranno mettere in campo per incentivare la propria crescita professionale, la quale non deve essere lasciata al caso. Quali sono i tuoi obiettivi? In quale direzione quindi ci si dovrebbe muovere per migliorare la tua carriera professionale e raggiungere in questo modo più soddisfazione, più felicità? Questi primi elementi serviranno come bussola per la pianificazione di ogni singolo step successivo.
- Individuare punti di forza e punti deboli: siamo tutti diversi, ognuno di noi eccelle in determinati campi e non dà invece il meglio in altre situazioni. Per ridurre al minimo la frustrazione, per eccellere nel proprio campo, per trarre il meglio dalle proprio giornate lavorative e per presentare alle aziende le migliori performance è importante costruire la propria carriera in base all’analisi delle proprie personali peculiarità. Ma non è certo detto che tutte le lacune debbano rimanere tali: con delle attività mirate è infatti possibile eliminare o ridurre eventuali punti deboli che potrebbero costituire un ostacolo nell’avanzamento di carriera.
- Uscire dalla comfort zone: spesso la crescita professionale è ostacolata dalla paura, assolutamente naturale, di lasciarsi alle spalle la protezione e l’agio che caratterizzano la propria comfort zone. Solo abbandonando o riducendo la paura di fallire, però, è effettivamente possibile crescere.
- Individuare le opportunità di crescita: in base agli obiettivi individuati e alle proprie lacune è possibile poi definire il proprio piano d’azione. Corsi, master, letture, tirocini, collaborazioni, attività di volontariato, sono solamente alcune della attività che possono comporre un piano di crescita professionale.
La crescita professionale e i piani di carriera in azienda
Molto spesso si parla di crescita professionale in relazione ai percorsi di carriera sviluppati internamente all’azienda, nell’ambito delle strategie di employee retention progettate dall’ufficio HR mediante delle attività attività di upskilling e di reskilling.
Il concetto di fondo è sempre il medesimo: anche qui le attività selezionate permettono di valorizzare e aumentare le competenze dei lavoratori. A beneficiare di questo progresso in questo caso sono però due attori. Da una parte per l’appunto i professionisti, che vedono soddisfatte le proprie ambizioni di crescita, potendo così ambire eventualmente a delle promozioni; e dall’altra le aziende, che proprio dalla crescita professionale dei propri dipendenti possono trarre diversi vantaggi.
Da una parte infatti con questa attività l’azienda può contare su dei dipendenti sempre più competenti e più aggiornati, e quindi più performanti; dall’altra attraverso la formulazione di piani di carriera efficaci l’azienda riesce a trattenere i propri dipendenti, riducendo il tasso di turnover. Questi peraltro sono unicamente i vantaggi più vistosi e ovvi. Attraverso dei corsi mirati di crescita professionale l’impresa può cogliere per esempio anche l’opportunità di migliorare l’organizzazione dei compiti all’interno dell’organizzazione, dividendo in modo più efficace le responsabilità nel team. E ancora, il fatto di presentare dei programmi strutturati per la formazione e per la crescita dei dipendenti è un fattore chiave per l’ottimizzazione dell’employer branding, così da rendere più rapidi e più efficaci i futuri processi di selezione del personale.
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