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10 cose che un head hunter odia sui CV

Online si possono trovare tante guide su come scrivere un curriculum vitae, e anche su queste stesse pagine è possibile leggere i nostri consigli per un CV efficace. Ma quali sarebbero i suggerimenti di un cacciatore di teste, se questo avesse la possibilità di aiutare delle persone in cerca di lavoro? Come è ormai noto ai più, gli head hunter lavorano nel tempo per costruire delle reti di contatti qualificati, così da poter fornire alle aziende al momento opportuno delle liste di candidati eccellenti per le posizioni ricercate: ne consegue quindi che i cacciatori di teste si trovano a valutare quotidianamente tanti diversi curricula, imbattendosi in ottimi CV come in curricula mediocri, o persino pessimi. Ma quali sono le cose che un head hunter odia sui CV, e che rischiano di compromettere fatalmente le opportunità di essere contattati per un’allettante offerta di lavoro? Vediamo una lista di elementi da evitare per fare una buona impressione su un cacciatore di teste!

10 elementi che un head hunter odia sui CV

  1. Le tue competenze su Microsoft Office

Siamo nel 2024. Praticamente tutti passano una fetta del proprio giorno utilizzando uno smartphone, viviamo in case con elementi elettronici e domotici, facciamo acquisti online, e via dicendo. Non dovrebbe sorprendere che tra le cose che un head hunter odia sui CV ci sia l’informazione “utilizzo del pacchetto Microsoft Office”, per il semplice fatto che ormai tale indicazione è del tutto scontata. Possiamo insomma dare per scontato che al giorno d’oggi praticamente tutte le persone che cercano un lavoro che involva in varia misura l’utilizzo di un computer sappiano scrivere un testo su Word e formattarlo, oppure realizzare una tabella su Excel. La prossima volta che aggiorni il tuo CV, dunque, evita di inserire come competenza l’utilizzo basico dei programmi Office!

  1. Il tuo primo lavoretto estivo

Pensiamo a persone che hanno una laurea, e che hanno alle spalle diversi anni di esperienza nel proprio settore di riferimento. A che pro inserire nell’elenco delle proprie esperienze professionali anche quel primo lavoretto estivo, che nulla ha che fare con la posizione per la quale ci si sta candidando? Tale informazione potrebbe certamente essere utile nel caso di una persona che non ha nessun altro dato da inserire nella sezione delle esperienze professionali, essendo fresco di diploma o di laurea; ma è assolutamente da evitare in tutti gli altri casi!

  1. L’indirizzo e-mail delle superiori

Il lavoretto estivo non è l’unico residuo delle scuole superiori che l’head hunter odia sui CV. Un altro reperto di quell’epoca che non dovrebbe essere assolutamente utilizzato è l’indirizzo email realizzato in gioventù, con un nome poco professionale: pensiamo a [email protected], ha [email protected], e simili. Il consiglio eventualmente è quello di creare un nuovo account su Gmail, semplicemente usando il proprio nome e cognome.

  1. Il font Comic Sans

Anche l’occhio vuole la sua parte. Questo vale in qualsiasi campo, in qualunque tipo di attività, e sì, la creazione del curriculum vitae non fa eccezione. Tra le cose che un head hunter odia sui CV ci sono infatti i font poco professionali, divertenti o difficilmente leggibili. Pensiamo al tragicomico Comic Sans, al tempo stesso infantile e poco leggibile, o al faticoso Vivaldi. Molto meglio puntare su font senza fronzoli, chiari e seri, come Helvetica, Verdana, oppure, per chi vuole un po’ più di creatività – ma senza compromettere la leggibilità – il font Didot.

  1. Errori grammaticali

Facile a dirsi, meno a farsi: scrivere un curriculum vitae senza errori, senza errori di battitura o leggerezze grammaticali non è facilissimo, per il semplice fatto che questo documento viene ripreso in mano più volte, modificato, aggiornato e via dicendo. L’errore, insomma, è sempre dietro la porta. Ma come stupirsi del fatto che tra le cose che un head hunter odia sui CV ci siano proprio gli errori di scrittura? Questi denotano infatti disattenzione oppure, nel peggiore dei casi, ignoranza. Nessuna delle due, ovviamente, è una dote che può giocare a favore del candidato.

  1. Formattazioni non coerenti

Formattare un testo aiuta a migliorare esteticamente un CV, ma soprattutto a renderne la lettura più semplice, più intuitiva, più veloce ed efficace. Ecco che allora si può scegliere di creare degli elenchi puntati, di mettere le professioni passate in grassetto, e via dicendo. Ma affinché una formattazione sia efficace è necessario che sia coerente, in caso contrario si ha solo maggiore confusione!

  1. Una lettera di presentazione scadente

Non poteva essere altrimenti: tra le cose che un head hunter odia dei CV poco curati c’è l’accompagnamento di una lettera di presentazione scadente. Pensiamo a tutti quei testi generici e senza anima, evidentemente usati tali e quali – o con modifiche minime – per decine di candidature. Ma perché un candidato dovrebbe perdere tempo per contattare e conoscere una persona che non ha dedicato a questa offerta di lavoro nemmeno il tempo necessario per confezionare un testo ad hoc? Questo non è forse un indice di uno scarso interesse verso l’offerta lavorativa?

  1. Pagine di troppo

Qui saremo veloci, perché abbiamo già dedicato una guida alla lunghezza ideale di un curriculum vitae: basti sottolineare che tra le cose che un head hunter odia dei CV c’è la lunghezza eccessiva, ovvia conseguenza dell’inserimento di informazioni inutili ai fini della selezione del personale.

  1. Gap senza motivazioni

Capita che, tra un’occupazione e l’altra, o tra la laurea e il primo lavoro, ci siano dei momenti di vuoto. Un viaggio dall’altra parte del mondo? Del tempo speso a prendersi cura di un membro della famiglia? Dei mesi impiegati nella ricerca di un lavoro soddisfacente? Qualsiasi sia il motivo, meglio riportarlo, nel CV o nella lettera di presentazione!

  1. Informazioni false

Infine, tra le cose che un head hunter odia dei CV ci sono le menzogne e le gonfiature. Lo ripetiamo ancora una volta: buona parte delle bugie che vengono raccontate ai cacciatori di teste hanno le gambe corte. E, nel momento in cui un head hunter scopre di avere a che fare con qualcuno che mente nel curriculum vitae, taglia immediatamente i rapporti. Vale la pena compromettere in questo modo la possibilità di trovare il lavoro ideale? Meglio essere sinceri e puntare sui propri punti di forza reali!

 

 

 

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