Chi si occupa della ricerca e della selezione del personale deve dedicare un’attenzione particolare nel controllo delle informazioni fornite dai vari candidati. Per essere certi di assumere i migliori talenti, infatti, non è possibile fermarsi alla mera consultazione del curriculum vitae e della lettera di presentazione, né limitarsi a controllare la presenza online dei candidati. É necessario fare di più, andando quindi a controllare le referenze di tutte le persone in corsa per un determinato ruolo di lavoro. Ma come si verificano queste informazioni in modo professionale? E chi bisognerebbe contattare per controllare le referenze? Ecco una guida per non sbagliare, e soprattutto per poter verificare in modo scientifico le informazioni riportate nei curricula ricevuti.
Perché controllare le referenze?
Non sempre le informazioni riportate nel curriculum vitae sono chiare come si vorrebbe. Talvolta non si riesce a capire quali sono le reali competenze del soggetto, mentre altre volte si ha il sospetto di ritrovarsi di fronte, se non a delle piccole bugie, perlomeno a delle informazioni gonfiate. Indubbiamente è possibile verificare queste informazioni in sede di colloquio: un head hunter specializzato, e quindi con una grande esperienza nel settore di riferimento, sarà in grado di porre al candidato le domande giuste per capire quali siano le sue reali skills, così da colmare eventuali vuoti presenti nel cv. Tutto questo, spesso, non è però sufficiente. Molto meglio, quindi, avere ulteriori punti di vista sul candidato, andando a intervistare chi, in passato, ha lavorato a contatto con quella persone: solo così si potrà avere un quadro piuttosto affidabile in base al quale decidere se assumere o meno quel professionista.
Chi contattare per il controllo delle informazioni?
Chi dovrebbe contattare un recruiter o un potenziale datore di lavoro per controllare le referenze dei candidati? Ebbene, fondamentalmente è necessario individuare una persona che possegga effettivamente le informazioni sufficienti per garantire che il candidato in questione sia in grado di fare quanto dichiarato. É quindi possibile contattare ex datori di lavoro, ex responsabili, ex colleghi, collaboratori del passato e persino eventuali clienti: tutte queste persone possono potenzialmente darci informazioni molto utili sul candidato.
Indubbiamente le prime persone da contattare, per avere la certezza di poter velocizzare il controllo delle referenze, sono quelle indicate dal candidato stesso, con l’eventuale presentazione della lettera di referenze. Attenzione, però: queste fonti sono sì importanti, sì preziose, ma non per forza di cose le migliori da sentire. Quale candidato fornirebbe mai come contatto per le referenze un ex datore di lavoro scontento o un collega in cattivi rapporti? Quindi sì, i referenti indicati dal candidato possono certamente essere contattati, sapendo però che non potranno essere le uniche persone alle quali chiedere delle informazioni.
È bene poi scegliere delle persone con cui il candidato ha trascorso molto tempo: il collega d’azienda che ha lavorato al fianco del candidato per due o tre anni, da questo punto di vista, è da preferire al datore di lavoro per un’attività temporanea di 2 settimane. La tentazione, in molti casi, potrebbe essere quella di contattare i referenti delle Risorse Umane delle aziende in cui il candidato ha lavorato in precedenza, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un contatto di poco valore: in pochissimi casi, infatti, questi contatti potranno dare delle opinioni basate su un reale contatto personale con il lavoratore. Molto meglio, quindi, rivolgersi a manager e responsabili d’ufficio.
Va detto che, in ogni caso, è sempre bene richiedere il consenso del candidato prima di contattare determinati referenti: si pensi cosa potrebbe accadere se il recruiter finisse per chiedere le referenze dell’attuale datore di lavoro, che potrebbe essere totalmente all’oscuro della ricerca di lavoro da parte del proprio dipendente.
Come controllare le referenze
Come controllare le referenze a livello operativo? Esistono ovviamente diversi metodi per muoversi. È possibile scrivere un’email, è possibile fare una telefonata, oppure è possibile incontrare il referente di persona. Indubbiamente la richiesta via email non garantisce risultati ottimali: si rischierebbe di non ricevere alcuna risposta, oppure di avere una referenza “filtrata” dal fatto di richiedere delle opinioni scritte nere su bianco. Molto meglio quindi parlare con il referente, controllando le referenze telefonicamente oppure – meglio, ma raramente possibile per ovvie esigenze di tempi – in presenza. In questo modo si potranno porre tutte le domande del caso, controllando non solo cosa ci viene detto ma anche come ci viene detto.
Cosa chiedere per verificare le referenze di un candidato
Cosa bisogna chiedere al referente per controllare le referenze del candidato? Tutto deve partire da un’analisi del grado di conoscenza tra referente e candidato. Ecco quindi che è bene domandare “quanto conosce il candidato” oppure “per quanto avete lavorato insieme?” e “in che modo collaboravate?”. Si potrà così capire quanto potranno effettivamente essere utili le informazioni che seguiranno: le referenze di una persona che ha lavorato per anni quotidianamente insieme al candidato avranno tutto un altro peso di quelle di una persona che, per alcuni mesi, ha lavorato saltuariamente insieme all’interessato. In questo stadio iniziale si potrà verificare anche la durata del lavoro espressa nel cv: non è raro, infatti, incontrare dei candidati che nel curriculum vitae “prolungano” delle esperienze lavorative in realtà brevi, per colmare artificiosamente dei lunghi periodi di disoccupazione.
Si entrerà successivamente più nel dettaglio, così da verificare le altre informazioni contenute nel cv. Al referente si chiederà quindi quali fossero le attività lavorative quotidiane del candidato, quali le sue responsabilità: il contenuto delle risposte e il modo in cui verranno presentate servirà a confermare o a mettere in dubbio quanto riportato nel curriculum vitae. Un referente che non conferma in modo netto le responsabilità del candidato in una determinata attività è, spesso, un referente che non può confermare in toto quanto dichiarato nel cv. È molto utile, poi, chiedere quali potrebbero essere le aree in cui il candidato potrebbe migliorare, per arrivare infine alla domanda più tipica, ovvero “assumerebbe (o riassumerebbe il candidato) per questo ruolo?”. Questa domanda diretta può ovviamente fornire molto spunti di riflessione per il selezionatore.
Nel caso ci siano dubbi, infine, è bene raccogliere informazioni circa la fine del precedente lavorativo, domandando al referente i motivi del licenziamento, volontario o meno.