Fare carriera, ovvero crescere professionalmente, con tutti i vantaggi che ne conseguono. Questo è l’obiettivo di tante, tantissime persone. Per farlo è necessario impegnarsi, studiare, lavorare sodo e raggiungere dei risultati completi. Per farlo nel concreto, e quindi per velocizzare la crescita processionale, ci sono due metodi: è possibile guardare al mercato, e quindi cambiare azienda per farsi assumere con un inquadramento migliore; oppure è possibile optare per crescere all’interno della medesima azienda, e quindi chiedere una promozione. Ognuna delle due opzioni ha i suoi benefici, e di fatto la maggior parte dei professionisti utilizzano, più o meno consapevolmente, entrambe queste strade per raggiungere i propri obiettivi. Noi che ci occupiamo di ricerca e selezione del personale in qualità di head hunter, su queste pagine, abbiamo ovviamente parlato molto spesso della prima opzione, e quindi della ricerca di un nuovo lavoro; qualche settimana fa ci siamo però dedicati anche alla seconda opzione, spiegando come ottenere una promozione. Oggi vogliamo concentrarci sull’ultimo passaggio di questo percorso, illustrando quindi come chiedere un promozione in modo efficace: sarebbe infatti davvero un peccato lavorare sodo per anni con questo chiaro obiettivo in testa, per poi vedere sfumare la promozione per via di un ingenuo errore fatto al momento della richiesta!
Prima di chiedere una promozione
Prima di chiedere una promozione è bene mettersi brevemente nei panni di chi sarà chiamato a decidere se tu meriti o meno questo avanzamento di carriera. Una cosa, infatti, è “desiderare” un promozione, tutta un’altra cosa è, invece, “meritare” una promozione. Ecco quindi che, ancora prima di preparare la strategia per avvicinarsi al datore di lavoro e al manager per formulare la richiesta nel modo giusto, è necessario soffermarsi un po’ e fare un’analisi della propria figura all’interno dell’azienda, del proprio operato e della propria crescita. Qual è il tuo valore? Quali sono i tuoi limiti? Sei effettivamente pronto/a per affrontare questo scatto di carriera, con tutti i nuovi compiti e le nuove responsabilità che questo step dovrebbe comportare? A questo punto, per non rischiare di effettuare una richiesta inutile, è bene avere un po’ di lucidità e di onestà intellettuale, prima di tutto verso sé stessi: nel momento in cui si scoprirà di non essere ancora pronti per affrontare questo step, non si dovrà fare altro che impegnarsi per colmare le proprie piccole carenze, fino a quando si avrà l’impressione di essere pronti per chiedere – e ottenere – una promozione.
Cosa non fare
Ancora prima di vedere come chiedere una promozione può essere utile vedere insieme cosa non fare, e quali sono dunque gli errori da evitare. É bene prima di tutto cancellare della mente l’illusione che le promozioni possano arrivare da sé, spontaneamente, da sole, senza nessun impegno specifico da parte del dipendente. Certo, di tanto in tanto succede, ma non è affatto la norma: chi desidera una promozione, e non vuole aspettare troppo, deve avanzare una richiesta esplicita. Oppure, almeno, deve far capire di essere orientato in tal senso, e quindi di desiderare fortemente un avanzamento di carriera.
Altro errore da non fare è quello di paragonarsi con gli altri. Ogni lavoratore è infatti un caso a sé: ci sono dei dipendenti che, per diversi motivi, hanno ottenuto delle promozioni senza meritarsele, come altri che, per altri motivi ancora, non hanno mai ottenuto degli avanzamenti di carriera pur avendo buona parte delle competenze necessarie. In realtà, però, sono solo i manager e i datori di lavoro a sapere davvero chi e perché merita un investimento maggiore.
Come chiedere una promozione: una guida
Il momento giusto: non tutti i momenti sono giusti per chiedere una promozione. È bene evitare per esempio i periodi più delicati dell’anno per l’azienda, quando si è vicini a una scadenza importante o quando si è particolarmente sotto pressione. Da evitare assolutamente, inoltre i “giorni bui” che potrebbero seguire alla perdita di un cliente o di un importante progetto. Molto meglio, se possibile, approfittare di momenti particolarmente buoni, come la conquista di un cliente di spessore.
Prepara il campo: il manager di riferimento, il datore di lavoro o chi di dovere non deve essere sorpreso nel momento in cui chiederai la promozione. É dunque bene preparare il campo, facendo dunque conoscere ai propri superiori la propria ambizione. Sarebbe quindi sbagliato pensare che per chiedere una promozione in modo efficace sia sufficiente fare una breve discussione con il datore di lavoro, una sola volta: molto meglio anticipare qualcosa nel periodo precedente, facendo capire ai propri superiori il proprio desiderio di fare di più per l’azienda.
Educazione, sempre: stiamo vedendo insieme come chiedere una promozione, non come imporla. È bene tenere in testa che si tratta di una richiesta, di una domanda che deve quindi essere cortese, partendo dal presupposto che non si possono conoscere tutti i fattori che potrebbero spingere il datore di lavoro a rifiutare la richiesta. É bene quindi essere rispettosi, ipotizzando l’esistenza di variabili fuori dal proprio controllo, come per esempio dei momenti di scarsa liquidità o degli investimenti sbagliati da parte dell’azienda che potrebbero rendere impossibile la promozione. In tutti i casi, è da evitare l’ultimatum, ovvero la richiesta di una promozione a fronte delle dimissioni: questa ipotesi andrebbe considerata solamente in casi eccezionali, e soprattutto solamente da chi è poi effettivamente pronto a dimettersi.
Essere pazienti: non è assolutamente detto che la promozione arrivi il giorno o la settimana seguenti. Anzi, potrebbe trascorrere molto tempo. Dopo aver effettuato la richiesta è quindi necessario continuare a lavorare al meglio delle proprie possibilità. Dopo alcuni mesi di attesa – e soprattutto di fronte alle promozioni di altri colleghi – sarà invece necessario tornare a parlare con il responsabile, per capire se esiste effettivamente la possibilità di essere promossi.
Come reagire a un no: come anticipato, non bisogna peccare di presunzione, né dare per scontato che tutto dipenda dal proprio operato. Nel caso di un no da parte del responsabile di turno, è bene avviare una riflessione sul proprio futuro, senza però demoralizzarsi né lamentarsi. Sarà invece opportuno fare un bilancio della propria posizione e, sempre continuando a lavorare con impegno, iniziare eventualmente a cercare un nuovo lavoro.