Al termine dei colloqui, dopo tutti i test del caso, ci si potrebbe trovare a un passo dall’assumere personale in disoccupazione. Niente di strano, anzi, in quanto i processi di selezione del personale possono portare agli esiti più differenti. Nei casi peggiori al termine di un processo di recruiting ci si ritrova a scartare tutti i candidati, per terminare quindi con un nulla di fatto; altre volte ancora, invece, la rosa finale è composta da grandi talenti, tanto da rendere la selezione finale particolarmente difficoltosa.
Alcune volte si avrà a che fare con l’inserimento di figure senior, altre volte di figure junior; alcune volte verranno selezionate persone attualmente occupate altrove, mentre altre volte ancora si inseriranno dei percettori di NASpI. In questi casi, come assumere personale in disoccupazione? E soprattutto, quali sono le agevolazioni previste per i datori di lavoro che decidono di assumere dei lavoratori che usufruiscono di questa speciale indennità?
Nei prossimi paragrafi vedremo una guida per aziende che spiega le modalità e i vantaggi di assumere personale in disoccupazione, a partire dalle normative attualmente in vigore in Italia.
Come ridurre i costi per assumere un dipendente
Assumere personale in disoccupazione figura tra le principali modalità che un’azienda può seguire per ridurre in modo significativo il costo personale dipendente. Come è noto all’interno di questa voce si riconoscono diversi elementi, dai compensi corrisposti mensilmente attraverso lo stipendio fino alle spese sostenute per l’outsourcing della selezione del personale o per la formazione.
Va detto però che, in diversi casi, il legislatore prevede delle agevolazioni importanti per le aziende: la decisioni di assumere personale in disoccupazione è soltanto una delle vie possibili per accedere a questi strumenti.
Alcuni incentivi per l’assunzione di particolari categorie del personale sono stati cancellati negli ultimi anni: pensiamo per esempio a Bonus Neet, al bonus Under 36, oppure al bonus previsto per l’assunzione dei percettori del reddito di cittadinanza, il quale è stato eliminato insieme alla relativa misura fiscale.
Ma di certo le agevolazioni a disposizione delle aziende non mancano. Per il 2025 è stato per esempio confermato il bonus per l’assunzione di giovani under 30, attivo fino dal 2018, che prevede un esonero contributivo pari al 50% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, fino a un massimo di 3.000 euro. Sono da considerare inoltre altre agevolazioni, come il Bonus Assunzione Donne, il Bonus assunzioni ZES unica Sud e via dicendo.
A queste agevolazioni rinnovate di anno in anno si sommano dei bonus “previsti a regime”, che possono essere considerati come “fissi”. Le agevolazioni per assumere personale in disoccupazione rientrano in quest’ultima categoria.
Come assumere personale in disoccupazione: la NASpI
Cosa significa assumere personale in disoccupazione? A essere precisi e volendo utilizzare un linguaggio esatto e tecnico, una persona in disoccupazione è una persona che percepisce la NASpI, ovvero la Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, che ha sostituito le precedenti ASpI e mini-Asp.
La NASpI è stata introdotta dal Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 22, e mette a sistema un sostegno al reddito delle persone che hanno perduto involontariamente il lavoro. A erogare questa misura è l’INPS, la quale accoglie e valuta le richieste delle persone in disoccupazione. Va sottolineato il fatto che, nel corso degli anni, è andata via vai ampliandosi la platea di potenziali percettori di NASpI, e con essa anche quella che può interessare le aziende che desiderano assumere personale in disoccupazione.
In origine, per esempio, non erano contemplati tra i destinatari gli operai agricoli a tempo indeterminato di cooperative e consorzi. Possono essere percettori di NASpI anche i soci lavoratori di cooperative, gli apprendisti e il personale artistico.
In ogni caso, per poter accedere alla NASpI è necessario rispettare tre requisiti irrinunciabili, ovvero:
- aver versato per almeno 13 settimane i contribuiti contro la disoccupazione nei 3 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione per la quale si fa richiesta di indennità;
- essere in stato di disoccupazione involontario;
- aver maturato almeno 30 giornate di lavoro dipendente effettivo, nei 12 mesi precedent l’inizio del periodo di disoccupazione.
Gli incentivi per assumere dipendenti in NASpI
Vediamo ora quali sono nel concreto le agevolazioni previste per le aziende che decidono di assumere personale in disoccupazione. Da una parte c’è la già vista Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, e dunque l’indennità prevista per i lavoratori in disoccupazione; dall’altra c’è l’incentivo che si rivolge ai datori di lavoro che assumono dei soggetti beneficiari di NASpI.
La normativa di riferimento per chi intende assumere personale in disoccupazione è il Decreto Legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito con modificazioni in Legge 9 agosto 2013, n. 99. A partire da questa legge, le aziende che assumono a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato dei lavoratori che fruiscono della NASpI possono accedere a un contributo mensile pari al 20% dell’indennità mensile residua che sarebbe stata altrimenti corrisposta al lavoratore assunto, per ogni singola mensilità di retribuzione.
Va sottolineato che l’incentivo per assumere personale in disoccupazione non è previsto per tutte quelle persone che, pur essendo percettori di NASpI, sono state licenziate nei sei mesi precedenti da quella medesima impresa, o da parte di altre imprese che – al momento del licenziamento – avevano assetti proprietari coincidenti con quelli della nuova impresa.
A tale scopo, l’impresa che decide di assumere personale in disoccupazione deve dichiarare che non ricorre nessuna delle condizioni ostative citate. Altri dettagli su come assumere personale in disoccupazione e su come accedere alle relative agevolazioni sono contenute in due apposite Circolari dell’INPS, ovvero la numero 175/2013 e la numero 194/2015.
Assumere dipendenti in NASpI con contratto di apprendistato
Vale la pena infine sottolineare che è possibile anche decidere di assumere personale in disoccupazione con contratto di apprendistato e godere di particolari agevolazioni. Nel dettaglio, l’azienda che sceglie di assumere un lavoratore in NASpI con contratto di apprendistato, nel caso di numero totale di dipendenti pari o inferiore a 9, ha diritto a un’aliquota contributiva pari all’1,5% per il primo anno, pari al 3% per il secondo anno, e pari al 10% a partire dal terzo anno. Nel caso di aziende con un numero di dipendenti superiore a 9, l’aliquota contributiva è invece pari al 10%.