Non c’è dubbio, a nessuno piace essere rifiutati dopo un colloquio di lavoro. Trovare l’annuncio, perfezionare il curriculum vitae, realizzare una lettera di presentazione su misura, prepararsi per il colloquio, sostenere l’intervista: se a tutto l’impegno profuso si somma anche il carico di speranza che si genera intorno a una job interview, si capisce senz’altro perché molte persone hanno delle marcate difficoltà a gestire un colloquio di lavoro che non è andato bene. Va peraltro sottolineato che non è affatto raro veder assegnare il posto di lavoro a qualcun altro pur avendo sostenuto un’ottima job interview: come sottolineeremo tra poco, molto spesso un rifiuto proveniente da un’azienda non deve assolutamente essere visto come una bocciatura.
Chi è alla ricerca di un lavoro ambizioso e desidera fare carriera in aziende importanti, deve inoltre imparare a convivere con il rifiuto da parte dei recruiter: ci sono tantissimi professionisti soddisfatti e di successo che, prima di trovare la propria occupazione ideale, hanno affrontato numerosi colloqui con esisti negativi.
Come gestire un colloquio di lavoro che non è andato bene
Altrove abbiamo già parlato di come reagire a un colloquio di lavoro andato male, concentrandoci però sulle ore successive alla job interview vera e propria. Non è però detto che il problema sia da riscontrare solo nel colloquio di lavoro: forse il successo della tua candidatura era già compromesso a monte.
Il primo passaggio, a memoria fresca, dovrà essere quello di ripensare al colloquio di lavoro, pensando alle proprie risposte e al proprio atteggiamento. Ma non è tutto qui: è bene guardare alla lettera di presentazione e al curriculum vitae, i quali saranno stati sicuramente abbastanza buoni da convincere il selezionatore a contattarti per una job interview, ma forse non sufficientemente per farti partire avvantaggiato rispetto agli altri candidati. Sta proprio qui il nocciolo della questione per gestire correttamente un colloquio di lavoro che non è andato bene: talvolta il rifiuto di un selezionatore non è dettato da una particolare mancanza di un candidato, il quale può aver affrontato il colloquio di lavoro nel migliore dei modi ed aver presentato un ottimo curriculum vitae. Ma si sa, quello della ricerca di lavoro è un mondo molto competitivo, e non è raro ritrovarsi a ‘gareggiare’ con degli altri candidati estremamente preparati.
Non vedere il rifiuto come una bocciatura
Se non sono stati fatti dei particolari errori a livello di curriculum vitae e di colloquio di lavoro, è dunque possibile che il recruiter abbia scelto un’altra persona non per una tua mancanza, quanto invece per la presenza di un altro candidato più adatto di te, forse solo leggermente. Non è tutto qui: è peraltro possibile essere rifiutati in quanto sovra-qualificati.
In tutti questi casi, dunque, un colloquio di lavoro che non è andato bene può esser visto non come un passo falso, ma come un piccolissimo step verso la carriera lavorativa desiderata: da qualsiasi colloquio di lavoro, infatti, si possono trarre importanti lezioni per i colloqui futuri, e non è detto che quello stesso recruiter che ti ha trovato inadatto per quel determinato ruolo non ti contatti nei mesi successivi per un altro posto di lavoro.
Infine, una cosa che spesso viene trascurata: il recruiter che ha deciso di assumere un altro candidato al posto tuo potrebbe averti fatto un favore, non essendo tu effettivamente adatto per quel ruolo in quella precisa azienda.
Se vuoi essere assolutamente sicuro di affrontare il prossimo colloquio nel migliore dei modi, approfitta delle nostre mock interview: i nostri cacciatori di teste professionisti ti aiuteranno a ottimizzare la tua performance di fronte all’intervistatore grazie a una simulazione di colloquio di lavoro.