Può essere il primo colloquio di lavoro dopo la laurea, o può, essere, magari, il trentesimo, all’interno di una lunga e soddisfacente carriera. Non importa: in tutti i casi, per poter avere successo durante un incontro di questo tipo, è di fondale importanza capirne le dinamiche. Altrove, su queste stesse pagine, abbiamo spiegato come rispondere alle principali domande poste dal recruiter: qui, invece, vogliamo dare dei consigli sul colloquio di lavoro di ordine generale, per affrontare al meglio questo momento cruciale della ricerca di una nuova occupazione. Indubbiamente, si tratta di un incontro che molto spesso crea dei timori che, se eccessivi, possono persino portare a compromettere la propria performance. Per ridurre al minimo la preoccupazione e per presentarsi al meglio può dunque essere utile guardare al colloquio di lavoro con gli occhi dell’head hunter e del potenziale datore di lavoro: ci sono infatti degli aspetti importanti conosciuti dagli intervistatori e totalmente ignorati dagli intervistati. Vediamo i principali.
Colloquio di lavoro – consigli: l’intervista dal punto di vista del recruiter
Conoscere l’azienda
Il recruiter sa molto bene qual è il tipo di candidato ideale che deve essere selezionato per il ruolo ricercato; oltre a questo, conosce piuttosto bene le competenze e le esperienze dei candidati che si presentano al colloquio di lavoro, così come sono elencate sui rispettivi curricula. L’intervistatore, quindi, ha tutte le conoscenze di base per condurre in modo efficace l’intervista, che anzi può essere resa ancora più precisa a partire dalle informazioni raccolte dai profili social del candidato, dalle eventuali parole dei passati colleghi di lavoro e via dicendo. Il candidato, da parte sua, deve cercare di colmare per quanto possibile questo gap di conoscenze, esaminando a fondo la job description e raccogliendo tutte le informazioni possibili sull’azienda.
Relazionasi in modo corretto ed efficace
Molti candidati sono convinti che l’unica cosa importante durante un colloquio di lavoro sia mostrare le proprie competenze, a qualsiasi costo, ribadendo a più riprese quanto giù affermato a livello di curriculum vitae. Non è però così: le possibilità di essere assunti aumentano quanto più si è in grado di relazionarsi in modo efficace con l’intervistatore, dimostrando così di essere in grado di ascoltare e di instaurare un rapporto proficuo con il proprio interlocutore. Si tratta pur sempre, infatti, di un dialogo, che per quanto possibile deve essere piacevole, per impressionare positivamente il recruiter o il potenziale datore di lavoro.
Oltre l’intervistatore
Molto spesso a condurre l’intervista non è il reale datore di lavoro, né il manager della sezione per la quale si sta cercando una nuova risorsa. Questo non significa però che a prendere la decisione sia sempre e comunque il recruiter, anzi, nella maggior parte dei casi la decisione finale su chi assumere spetta al titolare, al manager, al diretto superiore del nuovo assunto e via dicendo. Quindi sì, tutti i consigli per il colloquio di lavoro puntano a fare una buona impressione nei confronti del recruiter, ma va anche sottolineato il fatto che molto spesso alle sue spalle c’è una seconda persona che deve essere convinta. Il suggerimento è di non dimenticare mai questo particolare, in nessun colloquio di lavoro.
Non avere paura di fare domande
Gli head hunter e i recruiter lo sanno perfettamente, mentre molti candidati sembrano ignorarlo: il colloquio di lavoro non è un interrogatorio, e anzi, è un dialogo. Questo significa che le domande non devono essere poste solamente da un lato. Nella maggior parte dei casi il fatto stesso di fare delle domande può essere vantaggioso: un buon recruiter, per esempio, non può che annotare positivamente la curiosità di un candidato. E ancora, persino le negoziazioni riguardanti i benefit e gli stipendi, in certi casi, possono essere vantaggiose ai fini dell’assunzione. Talvolta, infatti, è necessario mostrare di conoscere il proprio valore.
Non farsi cogliere impreparati
Il colloquio di lavoro è un momento del tutto particolare. Raramente nella quotidianità ci si trova ad affrontare delle situazioni simili, e anche per questo, quando arriva il momento fatidico, si è spesso impreparati. Per arrivare al colloquio di lavoro con il giusto atteggiamento, per essere in grado di rispondere in modo efficace alle domande più importanti, per capire cosa vogliono davvero gli head hunter, può certamente esserti utile il nostro servizio di preparazione al colloquio di lavoro. Approfitta di questa simulazione – anche detta mock interview – con i nostri cacciatori di teste, e fatti trovare preparato al tuo prossimo vero colloquio di lavoro!