Oggi vedremo una guida per cercare lavoro con disabilità: parleremo delle categorie protette, degli obblighi delle aziende, dell’inserimento mirato, dell’iscrizione alle liste di collocamento e delle procedure da seguire per trovare un lavoro in tempi brevi. L’Osservatorio Nazionale della Salute nelle Regioni Italiane ci dice che solamente l’11,9% delle persone con disabilità risulta attualmente occupato; pur sapendo che una parte importante è costituita da anziani, questo dato palesa in modo chiaro la scarsa partecipazione al mondo del lavoro delle persone con disabilità. A livello europeo il Rapporto sul Diritto al Lavoro del Forum Europeo delle Persone con disabilità stima che il 70% dei cittadini con disabilità risulta inattivo, di contro al 31% della media generale europea. Di certo trovare lavoro nel momento in cui si hanno delle disabilità può essere più difficile, ma è vero anche che seguendo le procedure giuste è possibile rendere questo percorso più facile e più breve. Buona lettura!
Le categorie protette
Ancor prima di cercare lavoro con disabilità è bene conoscere perfettamente la normativa italiana relativa alle categorie protette, agli obblighi delle aziende italiane e al collocamento mirato. A definire le persone con disabilità che possono fare parte delle categorie protette è l’articolo 1 della Legge 68/99. Qui si dice che i servizi di sostegno e di collocamento mirato per l’inserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro sono applicati a (citiamo la normativa in modo letterale):
a) alle persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e ai portatori di handicap intellettivo, che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 per cento, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile in conformità alla tabella indicativa delle percentuali di invalidità per minorazioni e malattie invalidanti approvata, ai sensi dell’articolo 2 del decreto legislativo 23 novembre 1988, n. 509, dal Ministero della sanità sulla base della classificazione internazionale delle menomazioni elaborata dalla Organizzazione mondiale della sanità; nonché alle persone nelle condizioni di cui all’articolo 1, comma 1, della legge 12 giugno 1984, n. 222;
b) alle persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33 per cento, accertata dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL) in base alle disposizioni vigenti;
c) alle persone non vedenti o sordomute, di cui alle leggi 27 maggio 1970, n. 382, e successive modificazioni, e 26 maggio 1970, n. 381, e successive modificazioni;
d) alle persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio con minorazioni ascritte dalla prima all’ottava categoria di cui alle tabelle annesse al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra, approvato con d.P.R. 23 dicembre 1978, n. 915, e successive modificazioni.
Va aggiunto, per completezza, che nelle categorie protette possono essere inserite anche persone senza disabilità, ma appartenenti a specifiche categorie da proteggere: si parla di orfani e di coniugi superstiti di deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, di figli e coniugi di grandi invalidi; e ancora, di profughi italiani rimpatriati, di familiari di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, e via dicendo.
Iscrizione alle categorie protette e collocamento mirato
Per rientrare nelle categorie protette in quanto persone con disabilità è necessario avere le condizioni previste dall’articolo 1 della legge 68, nonché ottenere il riconoscimento da parte dell’INPS. A questo punto è bene capire in che modo le categorie protette possono effettivamente aiutare le persone a cercare lavoro con disabilità: la medesima legge 69/99 introduce infatti il collocamento mirato, ovvero una lista di strumenti che vanno a proteggere i soggetti portatori di disabilità e ad aiutare il loro inserimento nel mondo del lavoro, sapendo che non sempre una minorazione di tipo fisico, psichico o sensoriale si traduce in una riduzione della capacità lavorative. Ecco che allora i Centri Per l’Impiego si occupano di erogare i servizi di collocamento, e quindi di valutare le capacità lavorative delle persone con disabilità per poi inserirle nel luogo di lavoro più adatto, in seguito a una parallela analisi del posto di lavoro e dei requisiti richiesti.
Gli obblighi dell’azienda
Sempre la legge 68 del 1999, oltre a definire le categorie protette e il relativo collocamento mirato, prevede gli obblighi di assunzione di lavoratori appartenenti alle suddette categorie. Nello specifico si parla di:
- almeno un lavoratore per tutte le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 15 e 35
- almeno due lavoratori per tutte le aziende con un numero di dipendenti tra 36 e 50
- una quota di lavoratori disabili pari al 7% per tutte le aziende con un numero di dipendenti superiore a 50.
Avevamo visto un passato una guida sulle aziende esonerate dall’obbligo di assumere categorie protette.
Cercare lavoro con disabilità: consigli
A questo punto vediamo alcuni consigli per cercare lavoro con disabilità in modo efficace:
- Essere consapevoli che in quanto persone con disabilità si possono avere ulteriori diritti, come la possibilità di lavorare in smart working come categoria fragile, la possibilità di far accedere l’azienda al bonus assunzione disabili under 35, i permessi 104, e via dicendo;
- Iscriversi alle categorie protette e ai Centri Per l’Impiego è fondamentale per avviare la macchina del collocamento mirato;
- Non è per forza necessario passare per i Centri Per l’Impiego: un lavoratore con disabilità, presentano le proprie capacità ed esperienze, può trovare anche autonomamente un lavoro, individuando delle offerte pubblicate offline oppure online;
- Non si deve dimenticare il fatto che le principali agenzie per il lavoro presentano delle sezioni dedicate alle offerte di lavoro per persone con disabilità;
- Migliorare la propria presentazione è sempre fondamentale per trovare un lavoro soddisfacente in tempi brevi. Questo vuol dire migliorare e aggiornare il proprio curriculum vitae, ottimizzare di volta in volta la propria lettera di presentazione, lavorare alla propria immagine online a partire dalla cura del proprio profilo LinkedIn, e via dicendo;
- Maggiori sono le competenze, più facile sarà trovare un lavoro: laddove possibile è consigliabile quindi seguire dei corsi per migliorare le proprie competenze informatiche oppure per imparare o migliorare delle lingue straniere.