Ha senso cercare lavoro ai tempi del Coronavirus? Assolutamente sì: l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo non è assolutamente un buon motivo per tirare i remi in barca e smettere di impegnarsi per trovare un nuovo lavoro. Questo non significa, però, che la pandemia non abbia ridimensionato in modo importante le possibilità di trovare una nuova occupazione in tempi brevi, soprattutto in determinati settori. Quindi no, non si deve smettere di cercare lavoro ai tempi del Coronavirus, ma sì, la ricerca di una nuova occupazione, nella maggior parte dei casi, sarà molto più difficile: come vedremo tra poco, infatti, in molti settori le aziende sono fortemente rallentate o del tutto ferme.
Continuare a cercare lavoro durante l’emergenza Covid-19 significa non solo continuare a cercare annunci e continuare a inviare delle autocandidature mirate, ma anche e soprattutto migliorare la propria presentazione, nonché aumentare e approfondire le proprie competenze. La ricerca di una nuova occupazione, infatti, non è costituita unicamente dalle candidature, quanto anche da un’ampia gamma di attività tese ad aumentare le probabilità di essere presi in considerazione per determinati posti lavorativi.
In questo articolo, dopo una parentesi dedicata all’analisi del mercato del lavoro a livello attuale, vedremo quindi i migliori consigli per continuare a cercare lavoro ai tempi del Coronavirus, per non lasciarsi scappare nessuna opportunità, né durante l’emergenza né al rientrare della crisi sanitaria.
Il mercato del lavoro durante l’emergenza Covid-19
Non ci sono dubbi, il Coronavirus sta mettendo in seria difficoltà gran parte dei datori di lavoro. Impossibile stupirsi se, in queste settimane come anche nei prossimi mesi, ci saranno delle forti riduzioni per quanto riguarda il numero di assunzioni, e quindi anche sul piano dei nuovi annunci di lavoro. Da una parte ci sono infatti delle aziende che, a causa dell’emergenza, hanno visto ridursi in modo significativo – o del tutto – gli ordinativi. Dall’altra, invece, ci sono altre aziende che continuano a lavorare, ma che allo stesso tempo guardano al futuro con una certa incertezza, e che quindi sono portate a posticipare o a ridurre al minimo necessario le nuove assunzioni.
Bisogna sottolineare però che, se alcuni settori risultano completamente immobili, altri sembrano aver preso il volo per affrontare l’emergenza Covid-19. Si parla ovviamente del settore sanitario, con infermieri, medici e assistenti, e dunque tutte le figure per far fronte al contagio. Ma non è tutto qui, in quanto ci sono altri settori che hanno aumentato in modo significativo – talvolta esponenziale – il numero di assunzioni in queste settimane. Non si contano, per esempio, le ricerche di commessi e di magazzinieri per il mondo della grande distribuzione, di corrieri per le consegne a domicilio, nonché di esperti di e-commerce.
È certamente maggiore, però, il numero delle aziende che hanno troncato del tutto le assunzioni, e che anzi hanno bloccato completamente le attività. I crolli più significativi si individuano nei settori del turismo, con alberghi e ristoranti bloccati, ma anche nel piccolo commercio. Ci sono luci e ombre nel manifatturiero, con una parte di imprese chiuse e un’altra parte che, a causa dell’emergenza Coronavirus, ha visto moltiplicarsi gli ordini: si parla, per esempio, delle aziende che producono materiali biomedicali, le quali hanno dovuto avviare velocemente molti processi di ricerca e selezione del personale.
Guardando a uno dei settori chiave dell’economia italiana, ovvero alla metalmeccanica, si scopre che il 93% delle imprese ha chiuso: in numeri assoluti, si parla di quasi 100 mila imprese, con 1,4 milioni di addetti a casa. Del resto, come ha spiegato Eric-Mark Huitema, direttore generale di Acea, l’Associazione europea dei produttori di automobili, «è chiaro che questa è la peggiore crisi che abbia registrato l’industria automobilistica. Con l’arresto di tutta la produzione e la chiusura della rete di vendita sono in gioco circa 14 milioni di posti di lavoro in Europa».
Cercare lavoro ai tempi del Coronavirus significa quindi prima di tutto capire quali sono i settori in cui guardare, non escludendo dunque di interessarsi ad aziende e aree fino a ora trascurate.
Cercare lavoro ai tempi del Coronavirus: ogni crisi nasconde opportunità inaspettate
Indubbiamente questa pandemia costituisce una situazione del tutto nuovo e inaspettata. Prova ne è, prima di ogni altra cosa, la difficoltà dei vari governi nel fronteggiarla, a partire dal piano sanitario, e quindi economico e finanziario. La storia, anche quella a breve raggio, ci dice però che dietro a queste crisi si nascondono spesso delle opportunità, anche per chi è alla ricerca di un nuovo lavoro.
Si è visto, per esempio, che la pandemia di Covid-19 ha messo l’acceleratore allo sviluppo di determinate imprese, legate al mondo sanitario, logistico, manifatturiero e del commercio online. Ma non è tutto qui, in quanto questo periodo di lock-down può essere sfruttato anche da chi ha sempre lavorato – e desidera continuare a farlo – in aree colpite duramente dall’emergenza in corso. È infatti questo il momento per rendersi più appetibili agli occhi degli head hunter e dei recruiter migliorando la propria immagine, sia a livello di presentazione che a livello di contenuti.
Vediamo, dunque, in che modo affrontare in modo efficace la ricerca di lavoro durante la pandemia Covid-19, in modo da farsi trovare pronti al primo spiraglio utile: i cacciatori di teste, infatti, non hanno smesso di ricercare i migliori talenti!
Trovare lavoro ai tempi del Coronavirus: 6 consigli fondamentali
1- Migliorare il proprio curriculum vitae
Non bisogna mai smettere di migliorare il proprio cv, per il semplice fatto che ci sono praticamente sempre delle aree in cui è possibile intervenire per renderlo più efficace. Talvolta si tratta dell’aggiornamento puro e semplice delle informazioni riportate, aggiungendo quindi un traguardo lavorativo o di studio. Altre volte, invece, è necessario inserire una nuova competenza, in quanto acquisita di recente o non inserita in passato per dimenticanza.
Ma non è tutto qui: migliorare un curriculum vitae non significa intervenire solo a livello contenutistico. È possibile lavorare anche sulla forma, sulla struttura e sulla presentazione grafica, nonché su una profonda revisione testuale, alla ricerca di errori.
2- Migliorare un aspetto della propria professionalità
Ogni figura professionale presenta delle competenze e delle capacità specifiche, e quindi delle hard skills uniche che la distinguono da tutte le altre figure presenti sul mercato. Per cercare lavoro in modo efficace, soprattutto durante un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo, è fondamentale guadagnare punti rispetto ai propri potenziali competitors, lavorando per migliorare delle competenze specifiche all’interno della propria gamma di hard skills. Uno sviluppatore software, per esempio, potrebbe approfittare di questo periodo per approfondire la conoscenza di un linguaggio di programmazione, mentre un sommelier potrebbe dedicarsi allo studio dei prodotti di una precisa area vinicola.
3- Allenarsi in vista di video colloqui
Cercare lavoro ai tempi del Coronavirus significa, molto probabilmente – nel momento in cui la propria candidatura vada a buon fine – ritrovarsi ad affrontare dei colloqui da remoto, a distanza. Il mezzo preferito dai recruiter, in questo caso, è la video chiamata. Non solo dunque il selezionatore potrà intervistare normalmente il candidato, ma potrà fare di più, analizzando la gestualità, l’espressione e via dicendo.
Non è tutto qui: un video colloquio è anche un buon modo per testare quello che è il rapporto con le nuove tecnologie. Un candidato che avrà difficoltà ad avviare la telecamera del pc, a regolare il volume e a condividere eventualmente una presentazione durante la video chiamata non potrà certamente presentarsi come un digital worker.
4- Lavorare al proprio personal branding
Come è noto, per aumentare le probabilità di essere scelti, può essere fondamentale lavorare sul proprio brand personale, prendendo in prestito alcune delle tecniche del mondo del marketing per promuovere sé stessi. Cercare lavoro, infatti, significa proprio questo: trovare il proprio “pubblico” ideale, ovvero i datori di lavoro o gli head hunter che potrebbero essere interessati alle proprie competenze ed esperienze professionali e fare del proprio meglio per presentarsi al meglio, in modo da avere la meglio sugli altri concorrenti che puntano alle medesime aziende.
Lavorare al proprio personal branding vuol dire fare molte cose: individuare i propri punti di forza e i propri punti deboli, capire qual è la propria unicità e veicolare il messaggio più coerente, utilizzando i social network, il proprio sito web e via dicendo.
5- Migliorare il proprio profilo LinkedIn
Migliorare il proprio profilo LinkedIn è un ottimo modo per aumentare le probabilità di trovare lavoro durante e dopo l’emergenza Coronavirus. LinkedIn può infatti essere un ottimo strumento per trovare lavoro, a patto di essere utilizzato nel modo corretto: un profilo LinkedIn semivuoto, trascurato e non aggiornato, infatti, non può che essere poco attrattivo agli occhi di un head hunter o di un selezionatore.
Molto meglio, dunque, aggiornare la propria pagina, scrivere un riepilogo LinkedIn efficace, aggiungere nuove competenze e attivarsi dal punto di vista social, condividendo e creando dei contenuti utili. In questo modo, chi capiterà su quel profilo capirà di trovarsi di fronte a un professionista esperto e appassionato.
6- Formarsi
Questo è senz’altro il momento di approfittare del tempo libero per formarsi, per aggiornare le proprie competenze e per acquisirne di nuove. E non si parla solamente delle hard skills specifiche per il proprio profilo professionale. In questo preciso istante tante altre persone si stanno preparando per presentarsi nel migliore dei modi sul mercato del lavoro alla fine della crisi sanitaria, e per questo si stanno muovendo in più direzioni, migliorando per esempio le proprie competenze digitali e linguistiche.
Trovare lavoro durante una crisi sanitaria di questa portata, nella maggior parte dei casi, sarà sicuramente più difficile. Ma questo periodo di stop dà la preziosa opportunità di presentarsi sul mercato di lavoro più forti e più competitivi di prima, così da conquistare l’attenzione dei selezionatori e dei datori di lavoro: i nostri career coach sono pronti ad aiutarti ad affrontare al meglio questo passaggio!