Come scrisse Shakespeare, «tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti». Per questo motivo il lavoro delle agenzie di ricerca personale qualificato è irto di ostacoli e di possibili errori, in quanto nella selezione dei migliori candidati si rende necessario impegnarsi continuamente per andare oltre le apparenze.
Le agenzie di ricerca personale qualificato devono dunque essere in grado di andare oltre l’apparire per comprendere l’essere dei lavoratori, alla ricerca del miglior talento. Si sente del resto spesso affermare che nella nostra società conta più l’apparire dell’essere, ma questo deve valere solamente all’esterno del mondo della ricerca e selezione del personale: i cacciatori di teste e i recruiter, infatti, per rendere un buon servizio alle proprie aziende clienti devono essere capaci di andare sempre oltre la cortina delle apparenze.
Al di là delle distorsioni cognitive
É la stessa psicologia a dimostrarlo: nel processo di selezione del personale così come in qualsiasi altra situazione, gli umani sono sovente vittime di distorsioni cognitive, di bias e di emozioni che poco o nulla hanno a che fare con la razionalità e con la logica, rischiando così di minare l’oggettività di un giudizio. E certo questo non porta a nessuna conseguenza grave nel momento in cui i bias cognitivi intervengono nella scelta della pietanza da ordinare al ristorante, ma tutto cambia quando quelle stesse distorsioni cognitive rischiano di trarre in errore chi si occupa della selezione dei candidati, in base alla lettura dei loro curricula e ai colloqui di lavoro.
Le migliori agenzie di ricerca personale qualificato
Come è noto quella delle agenzie di ricerca personale qualificato di fronte alle aziende clienti è una responsabilità notevole: dalla scelta dei talenti può infatti dipendere parte del futuro di un’impresa. Un manager brillante, un commerciale particolarmente esperto, un ingegnere in grado di pensare fuori dagli schemi, un dirigente marketing capace di portare il gioco su un altro livello, sono queste le figure che possono fare la fortuna di un business, ed è ovviamente compito dei recruiter delle migliori agenzie di ricerca personale qualificato individuare queste figure chiave tra tutti i curricula ricevuti in risposta alla pubblicazione di un annuncio di lavoro online.
Interviste in profondità
Chi non ha esperienza nel campo dell’head hunting sarebbe portato a selezionare i professionisti in base alle competenze tecniche e professionali riportate sul curriculum vitae e ribadite in sede di colloquio di lavoro. Ma questo, come sa fin troppo bene chi lavora nelle agenzie di ricerca personale qualificato, equivale a fermarsi alle apparenze. Il recruiter, invece, deve essere in grado di andare in profondità per capire se la persona seduta dall’altra parte del tavolo è davvero la persona giusta per l’azienda cliente. Il candidato più competente e con più esperienza professionale, infatti, non è sempre quello più giusto per un’impresa. Se così fosse, infatti, il modello del ‘candidato ideale‘ sarebbe unico per la medesima posizione in qualsiasi azienda. Ma ogni singolo posto di lavoro è diverso, ogni impresa ha una cultura aziendale e una mission differenti, e per questo selezionare il candidato giusto è doppiamente difficile.
Non basta essere belli, bravi e competenti
Tutto questo per dire che – tenendo conto sia delle particolarità di ogni azienda che di quei meccanismi cognitivi che talvolta offuscano il nostro giudizio – essere belli, bravi e competenti non è sufficiente. O meglio, queste doti apparenti non bastano quando si ha a che fare con delle serie agenzie di ricerca personale qualificato. Chi risulta bravo sulla carta, chi sfoggia un curriculum vitae da sogno, chi inizia il colloquio di lavoro con una sicurezza e una padronanza ineccepibili, al momento dell’intervista in profondità potrebbe invece rivelarsi del tutto inadatto a lavorare in quella determinata azienda.
Individuare i motivi di attrito in anticipo
Insomma, dopo due settimane, magari persino dopo due mesi, potrebbe accadere che quel manager con il curriculum vitae più brillante, costellato di successi e all’apice di una carriera invidiabile, sia del tutto sbagliato per ricoprire quello specifico ruolo in quella determinata azienda. E i costi di un errore simile, come è noto, potrebbero essere alti. Questo non sarebbe potuto accadere se il selezionatore fosse stato davvero in grado di andare oltre le apparenze: magari l’atteggiamento del manager è completamente diverso da quello del team che deve coordinare, forse il manager è un lupo solitario che mal si poteva adeguare ad un’azienda dove lo spirito di squadra è tutto… I motivi di attrito possono essere tantissimi, e sta alle agenzie di ricerca personale qualificato individuarli in anticipo, prima che per l’azienda sia troppo tardi. Le competenze, l’esperienza professionale, il bel sorriso, la sicurezza, il carisma: tutti questi sono fattori che un recruiter deve assolutamente valutare in fase di selezione del personale, ma questo non significa che l’analisi del candidato deve fermarsi qui. Per essere certi di fare una scelta razionale e logica, infatti, l’intervistatore deve essere in grado di andare oltre.
Selezione del personale e parametri psicometrici
Ma cosa significa, per le agenzie di ricerca personale qualificato, andare più in profondità in sede di colloquio conoscitivo? Le vie per analizzare un candidato non sono poche: in aiuto del selezionatore esperto arrivano infatti i parametri psicometrici, quali la misurazione delle abilità, degli atteggiamenti e dei tratti caratteriali. Questo significa che i migliori head hunter sono in grado di formulare le giuste domande presentate in un determinato schema per capire se davvero un candidato può avere delle chance di successo all’interno di un’azienda.
Conclusione
Tutti possiamo essere vittime dei meccanismi cognitivi, tutti possiamo giudicare in modo erroneo un individuo a partire dalle apparenze. Le migliori agenzie per la ricerca personale qualificato, però, sanno che è necessario andare oltre, controllando, confermando o modificando la prima impressione attraverso delle domande in profondità tese a sondare ogni aspetto del candidato. Si parla quindi di approfondire le competenze professionali, ma anche le soft skills, le attitudini, la mentalità, gli atteggiamenti e la cultura del lavoro del lavoratore, attraverso delle domande che nella maggior parte dei casi non sembrerebbero avere nulla a che fare con il lavoro specifico offerto dalla job description. L’importante, in ogni caso, è andare sempre e comunque oltre alla apparenze.